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18 Febbraio 2019

Bruno Ganz Omaggio all’angelo Damiel

2019 - Svizzera

 59th Berlin Film Festival - 'The Dust Of Time' Photocall                       1941 – 2019 

 

Io ora so ciò che nessun angelo sa”  (Da "Il Cielo Sopra Berlino", Wim Wenders) 

  

L’angelo Damiel di "Il Cielo Sopra Berlino", l’Adolf Hitler di "La Caduta" si è spento il 15 febbraio 2019 in Svizzera all’età di 77 anni. Il camaleontico Bruno Ganz nasce a marzo del 1941 a Zurigo da una famiglia di lavoratori poco facoltosi, nella quale cresce dedicandosi alla sua grande passione per la recitazione. Nel 1960 debutta sul grande schermo con "Der Herr mit der schwarzen Melone" dello svizzero Karl Suter, e pochi anni dopo si trasferisce in Germania, paese della sua consacrazione artistica. Durante i primi anni ’70, BrunoGanzdiviene cofondatore dell’ensemble di matrice brechtiana Schaubühne am Halleschen Ufer, teatro gestito da Peter Stein situato nell’allora Berlino Ovest, considerato un crocevia per la cultura teatrale europea di quel periodo. In seguito collabora con alcuni dei più grandi registi del movimento cinematografico d’avanguardia Neuer Deutsche Filmo Nuovo Cinema Tedesco, tra cui Wim Wenders, Rainer Werner Fassbinder e Werner Herzog. A questo proposito sono da menzionare i suoi ruoli in "Nosferatu, il Principe della Notte" di Herzog, remake del film espressionista  di Murnau "Nosferatu il Vampiro", e in "L’Amico Americano" di Wim Wenders, accanto al mitico Dennis Hopper.

 

 

BrunoGanz_IlCieloSopraBerlinoEd è proprio Wim Wenders, nel 1987, a fare da apripista a Ganz per una carriera internazionale grazie all’iconico "Il Cielo Sopra Berlino": la sua interpretazione magistrale fu senza dubbio fondamentale per l'enorme successo riscosso dal film. La poetica vicenda dei due angeli che sorvegliano la città solcata dal Muro viene in seguito ripresa dal regista nel sequel "Così Lontano Così Vicino" del 1993. Nel 2000, grazie al ruolo del cameriere Fernando in "Pane e Tulipani" di Silvio Soldini si aggiudica il David di Donatello per il miglior attore protagonista e qualche anno prima era stato insignito dell’Iffland Ring, un anello dato in BrunoGanz_LaCadutapremio ai più importanti attori di madrelingua tedesca. Un altro personaggio grazie al quale Bruno Ganz è riuscito a penetrare nell’immaginario collettivo è quello di un ormai sconfitto Adolf Hitler alle prese con la sua disfatta e quella del Terzo Reich in "La Caduta" di Oliver Hirschbiegel (2004). Nel 2017 presta nuovamente il suo talento per l’ultimo thriller del danese Lars Von Trier, "La Casa di Jack", uscito nelle sale nel 2018.

 

 

Trovare un punto in comune tra i personaggi interpretati dal brechtiano Bruno Ganz non è un’impresa semplice. La versatilità è divenuta con gli anni il suo marchio di fabbrica, il suo Bundeskriminalamt. Computerraumtratto distintivo, una sorta di firma indelebile apposta dalla sua immagine su ogni pellicola che lo ha ritratto. La sua personalità poliedrica e mai scontata, sempre impegnata (ottima anche la sua interpretazione di Horst Herold, - nella foto -, capo della polizia federale in "La Banda Baader-Meinhof" di Uli Edel, 2008), lo ha reso un emblema del cinema e del teatro svizzero, tedesco e mondiale. Il 15 febbraio 2019 il mondo della cultura ha pianto la scomparsa di un artista epocale, un uomo che con la sua grazia e la sua poesia ha lasciato il segno. Damiel si è slegato dalla materia effimera ed è tornato tra gli angeli. 

 

 

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Ambra Cavallaro

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