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11 Novembre 2012

Shakey Vick Oscuro British Blues


shakey vick Continuando il mio peregrinare tra le pieghe più antiche e misconosciute del British Blues del periodo “classico”, cioè gli anni 60, mi sono imbattuto in questo dimenticato pioniere del giro blues londinese: Shakey Vick (Graham Vickery), armonicista e vocalist, che iniziò a suonare nel 1963 con un duo acustico, suo  compagno di avventure il cantante e chitarrista Chris Youlden, in seguito lead vocalist dei  Savoy Brown nel loro periodo più prolifico. I due vinsero un concorso per artisti blues emergenti promosso da Giorgio Gomelsky, il producer degli Yardbirds, che ebbe come premio la possibilità di suonare una gig al Marquee di Wardour Street; Vick collaborò  con il chitarrista Dave Peverett e i suoi Lonesome Jax, Peverett fu  poi un protagonista della scena rock blues con i Savoy Brown e alla fine dei 70 con i durissimi hard rockers milionari Foghat. Nel 1967 Vick mise in piedi un suo progetto: la  Shakey Vick Big City Blues Band; divennero in poco tempo una band molto popolare nel giro delle blues venues londinesi dell’epoca: Marquee, 100 Club, Klooks Kleek, Studio 51, ed accompagnarono molti musicisti blues afroamericani nei loro tours, quando questi suonavano a Londra: il pianista Champion Jack Dupree, uno dei più affezionati all’Europa, Arthur Big Boy Crudup, il grande chitarrista slide Johnny Shines.

 

Nella  Shakey Vick  Big City Blues Band suonarono il batterista Mel Wright, il chitarrista Rod Price e il bassista Ron Skinner che poi, lasciato il gruppo, formarono la Dinaflow Blues, band che non lasciò tracce discografiche. Nel 1968 Harry Simmonds, fratello di Kim e manager dei Savoy Brown, gli offrì di suonare con loro, ma Vick, sposato e con figlio a carico, rifiutò perché sotto il profilo economico non ebbe sufficienti garanzie e “tenendo famiglia” non potette permettersi atteggiamenti da freakettone senza arte ne parte; ironiaShakeyVickBigCityBluesband della sorte i Savoy Brown negli anni 70 furono una band di grande successo, ricca epopolare soprattutto in America. L’anno seguente, 1969, con il chitarrista Bruce Langsman alla solista, Nigel Tickler e Ned Balen al basso e alla batteria, Shakey produsse  il suo unico lp di quegli anni: “Little Woman You’re So Sweet”, registrato dal vivo per l’etichetta PYE al Mother’s Blues Club di Birmingham; il disco, prodotto da John Schroeder, fu un tipico esempio di British Blues primitivo, con una tracking list a base di classiche blues covers e caratterizzato da un sound piuttosto grezzo e totalmente devoto al Chicago Blues.

 

Il vinile originale in seguito divenne un collectors item e una ricercata rarità, l’lp fu pubblicato anche negli USA dalla Janus Rec. label sussidiaria della Chess. Negli anni 70 Shakey Vick suonò anche fuori dall’Inghilterra, in Olanda, Belgio, Svezia e Danimarca e nel 1970 partecipò alla session per la registrazione dell’lp “Empty Sky” di Elton John. Nel 1975 fece parte della band che accompagnò in un tour europeo organizzato dalla Big Bear Records artisti blues di fama come Tommy Tucker, Homesick James Williamson e Billy Boy Arnold. Dopo di che, terminato il British Blues boom, suonò per molti anni nel circuito dei pubs, senza più registrare nulla sino al 1980; la vicenda musicale di Vick seguì gli altalenanti momenti di popolarità del blues in UK, essendo lui fondamentalmente un purista, poco incline alle commistioni con l’hard rock che garantirono a band come i Savoy Brown e i Chicken Shack un marginale successo commerciale, almeno sino all’esplosione del punk nel 1976.

 

sviggsbbandNel 1980, Vick tornò a registrare per l’etichetta milanese Appaloosa, diretta da Franco Ratti, grande conoscitore del British Blues, noto importatore di dischi e giornalista per il Mucchio Selvaggio e Il Buscadero (Ratti è purtroppo recentemente scomparso RIP), ne uscì l’lp “On The Ball”, un buon lavoro di blues, con il sassofonista Big Mc Dade nellaformazione. Negli anni 80, grazie al successo di band come Dr.Feelgood e Blues Band, tutto il movimento blues britannico ebbe un rilancio e SV ne approfittò riorganizzando la Shakey  Vick Blues Band con compagni di avventura come Roger Sutton, bassista ex Mark & Almond, Jimmy Roche e Al Vincent della Deluxe Blues Band. Collaborò poi con il pianista Henry Grey,  e negli anni 2000 ha prodotto alcuni buoni cd con vecchi amici come Rod Price, Chris Youlden, Top Topham, il batterista jazz Dino Coccia e come solista sino al cd live “100 Club Boogie”, registrato nel 2011. Certamente un personaggio di contorno del blues inglese ma un ottimo armonicista e uno coerentemente innamorato del blues, a cui ha dedicato una vita di passione e di sacrifici.

 

Guido Sfondrini

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