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25 Luglio 2012 , ,

Bonnie "Prince" Billy 2012: il nuovo EP “Now Here’s My Plan”, i dischi, le collaborazioni, la svolta country

2012 - Drag City, Domino

bonnieprincebillyQuesta prima metà inoltrata del 2012 è stata davvero densa di creatività e di collaborazioni per Will Oldham, il grande songwriter del Kentucky in attività ormai da quasi 25 anni dai tanti moniker passati, Palace, Palace Songs, Palace Brothers ed infine Bonnie Prince Billy, dai primi sussulti del terzo millennio. Oldham ha dilatato di molto lo spleen del folk in prevalenza  intimistico ed introverso delle sue produzioni passate, attorniandosi di molteplici presenze artistiche ed iniziando ad esplorare i tanti affluenti musicali della tradizione americana, il country, il gospel, lo spiritual. Lo ha fatto privilegiando i piccoli percorsi e formati: le 2 songs, le 3 songs, le 4 songs, le 6 songs,  affermando una tendenza minimale che a questo punto non può essere casuale; ci piace interpretarla quale emanazione diretta di quella discrezione espressiva pudica che da sempre contraddistingue il personaggio, nonostante ed in netta contraddizione con una copiosa produzione. Ma procediamo con ordine dall’oggi allo ieri, con effetto reatroattivo:

 

NOW HERE'S MY PLAN EP 

Il nuovo EP di Bonnie “Prince” Billy,  “Now Here’s My Plan”, registrato da Steve Albini, esce quasi in contemporanea con alcune date che il songwriter americano ha fatto in Italia (il live report di Carlo Bordone qui in calce) e segue di tre mesi quasi esatti  un altro 10” LP, “Hummingbird”,  per la Spiritual Pajamas, rilasciato il 21 Aprile 2012 in occasione del Record Store Day.  “Now Here’s My Plan”  contiene  sei rivisitazioni  davvero pregevoli in chiave decisamente country di altrettanti brani già editi di B.P.B. alias Will Oldham  tra il 1996 ed il 2009. Ad accompagnarlo in questa mezz’oretta scarsa  la tour band messa su l’anno scorso in occasione dell’ottimo lavoro in cui la suddetta svolta country faceva discreto capolino,“Wolfroy Goes to Town”:  Ben Boye, Van Campbell, Emmett Kelly, Danny Kiely, Angel Olson, la stessa  con ogni probabilità delle suddette date italiane.   Ad usufruire beneficamente di questa nuova  dimensione corale prima di tutto I See a bonnienewepplanDarkness,  dall’omonimo primissimo lavoro del 1999 di Will Oldham con il nuovo moniker Bonnie “Prince” Billy: nel passaggio dall’ombroso ed introverso mood della versione originale  alla dimensione di  una densa  country-ballad  Bonnie riesce in modo brillante a delineare un’ottica nuova  e vitale con cui guardare alla sua arte;  un ruolo importante  è rivestito dalla singer Angel Olsen che coadiuva Bonnie in più di un’occasione con risultati lusinghieri.  Ma è tutta la band, con il bravo Emmett Kelly (The Cairo Gang) in evidenza alle chitarre, a supportare alla grande il nostro ed a sublimare liriche in genere non proprio ottimiste: è  soprattutto il caso dell’iniziale I Don’t Belong to Anyone,  che diviene  una gioiosa giostra country. 

 

Un po’ la stessa cosa succede con  No Gold Digger e Beast for Thee, dove le atmosfere si fanno più pensose ed i ritmi frenano.  I rimanenti due titoli di “Now Here’s My Plan”, After I Made I Made Love to You e Three Questions  sterzano invece decisamente verso quegli scenari  metafisicamente intimisti  che caratterizzano da sempre il songwriting di B.P.B.  “Now Here's My Plan” era comunque già uscito il 4 Giugno 2012 scorso sotto forma di due vinili 10” in un box insieme ad un imperdibile libro autobiografico “Will Oldham on Bonnie Prince Billy” (Faber & Faber, Paperback, 400 pagine), a nome anche di un amico di lunga data, Alan Licht, scrittore e musicista d’avanguardia: i due vi imbastiscono conversazioni che passano al setaccio la creazione di un inconfondibile marchio di fabbrica, un quasi quarto di secolo di carriera di Oldham/B.P.B. nel mondo dell’indie music e del cinema indipendente, durante il quale i suoi percorsi artistici ed umani si sono incrociati con quelli di personaggi come Johnny Cash, Bjork, James Earl Jones e R. Kelly,  ed ‘il suo personalissimo approccio  indipendente al fare musica ed all’industria musicale, in virtù  di concetti quali l’intimismo espressivo, il senso della comunità, il mistero e la spontaneità’. Un volume imperdibile quindi per  gli affezionati cultori di  Will Oldham. 

 

bonnieNow Here's My Plan EP tracklist:

1 Don't Belong to Anyone (from “Beware”, 2009, Drag City)

2 Beast for Thee (from “Superwolf”, con Matt Sweeney, 2005, Drag City – “Summer in the Southeast”, 2005, Drag City ) 

3 No Gold Digger (from “Arise, Therefore”, Palace Music, 1996, Drag City)

4 After I Made Love to You (from “Easy down the Road”, 2001, Domino, Festival Records)
5 I See a Darkness  (from “I See the Darkness”, 1999, Drag City/Palace Records – “Summer in the Southeast”, 2005, Drag City)

6 Three Questions (from “Master and Everyone”, 2003, Drag City –  “Wilding in the West”, 2008, Spunk Records)

 

La versatilità estrema che anima gli accadimenti più recenti dell’artista erano del resto già rintracciabili nello stupendo lavoro inciso con il collettivo folk scozzese dei Trembling Bells, “The Marble Downs”, uscito nell’aprile 2012 (recensione qui in calce tra gli Articoli Correlati), disco  che non è sfuggito  anche  a non pochi feedback negativi  - con l’accusa di essere barocco e pretenzioso - dei fans più irriducibili della proverbiale side  minimale del songwriter  di Louisville (Kentucky). L’ensemble farà uscire poco dopo anche The Duchess EP” insieme ai Muldoon's Picnic.

 

HUMMINGBIRD 

bonnie hummingbirdNei quattro brani del già citato  10” LP“Hummingbird”  di quest’anno Bonnie  si inerpica con  accenti vibranti persino in territori gospel-spiritual rivisitando  in due parti l’omonimo delicato brano del glorioso Leon Russell, con una backing band di Los Angeles comprendente ‘Farmer’ Dave Scher dei magnifici Beachwood Sparks ai keyboards, Paz e Derek sezione ritmica dell’Entrance Band; la traditional song Tribulations,  con l’ausilio ancora una volta al banjo di Emmett Kelly, ‘nello spirito più puro della tradizione Appalachiana contiene riflessioni pregne di paura e riferimenti al ‘giudizio universale’ tipici del Vecchio Testamento’; infine un brano di  un veterano country quale Merle Haggard, Because of Your Eyes, ballata risplendente di  scarni ed impagabili toni introiettati country. A brillare di luce propria è comunque soprattutto la seconda parte di Hummingbird, avvolta in una soffusa e mistica psichedelia di keyboards sognanti, sfuggenti.

 

BONNIE & MARIEE (con Mariee Sioux)

Il 6 Marzo è stata la volta di “Bonnie & Mariee”, quattro songs  incise e cantate con la cantautrice Mariee Sioux, singer dai toni acuti e mood intrigante, una sorta d'incrocio tra Kate Bush e Buffy Saint-Marie:  l’intimista Not Mocked, scritta da Bonnie, la dolente Loveskull,  frutto della penna di Mariee, intonata dai due con straziante intensità, una perla imperdibile. Bird Child,  intricata e ricca strumentalmente e la pianistica, chiaroscurale Mad Mad Me – una cover di Maria Muldaur - sono invece eseguite  con unabonniemarieesioux band stellare di musicisti-protagonisti della scena alternative country  e rock americana: ancora Emmett Kelly alle additional guitars, Paz (A Perfect Circle, Zwan) al basso, Derek James (drums) e Farmer Dave Scher alla slide ed additional keyboards, quindi Nate Walcott (Bright Eyes) ai keyboards, Jonathan Wilson guitar and percussion, Dave Brennen (Dirt Blue Gene, Hope Sandoval and The Warm Inventions).  La collaborazione con Mariee Sioux è stata suggerita a Bonnie da Britt Govea, uno dei fondatori della label Spiritual Pajamas: mai consiglio fu più saggio, perché “Bonnie & Mariee” è lavoro di fattura pregevolissima e raffinata, un ennesimo esempio dell’estro e dell’estrema disponibilità artistica del ‘principe’ del terzo millennio.

 

THE B SIDES FOR TIME TO BE CLEAR  

28 Febbraio: La Drag City fa uscire “The b sides for TIME TO BE CLEAR”,  un’appendice in pratica di “Wolfroy Goes to Town” uscito alla fine del 2011, sia per la presenza  della stupenda ballata Time to be Clear  già  lì contemplata, che per  la lentezza cronica ed ugualmente introversa di Whipped. La country-eggiante Out of Mind invece sembra preannunciare  quello che sarà l’appeal predominante della produzione  su esposta di Bonnie Prince Billy dei mesi a venire e della prima metà del 2012. 

 

AFTERNOON

Il 2012 del nostro era iniziato  in maniera decisamente originale, con 2 brani, I Am A Floozy  e Remember The Terror Time, acclusi ad "Afternoon”, un libro con dipinti ed immagini di Ashley Macomber, adattamento del poema  "L'apres midi d'un faune"  scritto da Stephane Mallarmé nel 1865. Nei due brani compaiono Danny Kiely al basso, Ben Vandermeer ai  keyboards, Mark Hamilton alla chitarra elettrica, e Doug Paisley alle armonie vocali. Il matrimonio  tra Bonnie Prince Billy e poesia simbolista suona inedito ed inconsueto, ma forse meno di quanto si possa credere: le  delicate sfumature emozionali della voce di Bonnie e del suo songwriting in fondo aderiscono alle stesse esigenze espressive, alla stessa introspezione negatrice della realtà che la poesia simbolista professò nella seconda metà del XIX^ secolo.

 

 

 

 

bonnie prince billy afternoonInfine, Il 30 Luglio 2012 Drag City e Domino ripubblicheranno sotto il nuovo moniker Bonnie Prince Billy  sei grandi album di Will Oldham usciti tra il 1996 ed il 2004: “Arise Therefore”(Palace Music,  1996)  “Joya” (Will Oldham, 1997) “I See a Darkness” (1999), “Ease Down the Road” (2001), “Master and Everyone” (2003), e “Greatest Palace Music” (2004).

 

 

 

 

Pasquale Wally Boffoli

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