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24 Aprile 2012

The Undertones 14 aprile 2012, Circolo degli artisti, Roma


THE UNDERTONES + SUNGLASSES AFTER DARK

 

The Undertones LIVEAd aprire questa bella serata c’è  il gruppo romano Sunglasses After Dark. Con all’attivo un ottimo album omonimo uscito nel 2008  il gruppo romano ci regala una mezz’oretta di  fuoco e fiamme. Un robusto hard rock’n’roll  per degenerati con chiare influenze  Motorhead - Kiss, strapazzato con il punky dei  Ramones. Qualcosa tratta dal loro vecchio album, qualche pezzo nuovo,  e una bella cover dei Motorhead R.A.M.O.N.E.S.  che andra’ a finire su un tributo dedicato alla band del buon Lemmy Kilmister. Come fa di consueto  e inspiegabilmente il Circolo Degli Artisti accorcia loro la scaletta e non ne capisco il bisogno, dato che per ascoltare gli Undertones bisogna aspettare ancora  45 minuti. Sorridenti arrivano sul palco gli Undertones e io che dubitavo un po’ sulla mancanza di Feargal Sharkey cantante storico del gruppo, sono costretto a ricredermi. Il gruppo nato a Derry  nel nord  Irlanda nel 1975 debutta  nel 1978 con il singolo Teenage Kicks  una vera pietra miliare del punk rock del 77 a detta anche dal famoso dj inglese  John Peel,  uno dei pezzi punk piu’ coverizzato di sempre.

 

Nel 1989 dopo quattro album di cui gli ultimi due veramente bruttini  il gruppo si scioglie, grazie anche urgenze poppettarie del cantante. Nel 2004 si riformano con un nuovo cantante, Paul McLoone, e nello stesso anno danno alle stampe il discreto album “Get What You Need". Nel 2008 esce  “Dig Yourself  Deep”  decisamente migliore del precedente. I nostri cinque ci regalano una serata all’insegna  di un nostalgico divertimento come solo i grandi sanno fare. Il cantante come detto prima non ci fa rimpiangere ilUndertones vecchio  Sharkey anzi, dà alle canzoni un tocco glamour che non mi dispiace. Salta e si dimena per tutto il tempo divertendosi dell’irruenza del pubblico che canta  e balla ogni singolo pezzo. E come dargli torto, una sequenza di hit con cui è difficile stare fermi : I Gotta Getta, Girl Don’t Like  It, Billy Third, My Perfect Cousin,  Here Comes The Summer, Teenage Kicks, Jimmy Jimmy  e si potrebbe continuare, per un totale di 32 pezzi se si considerano i due encore. Un’oretta e mezza al fulmicotone. Alla faccia di Joe  King e i suoi Queers, ed i loro scheletrici 28 minuti di concerto. Mai 18 euro di biglietto furono spesi così bene. 

 

Marco Colasanti
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