B.B. King L’ULTIMO DEI GRANDI BLUESMAN
1925- 2015
E' morto a 89 anni a Las Vegas l’ultimo eroe del blues delle origini, l’ultimo rappresentante della generazione classica del blues, quella nata negli anni ‘20 e maturata negli anni ‘40 con l’elettrificazione della musica blues e con la sua diffusione di massa, avvenuta poi negli anni ‘60, anche tra il pubblico dei bianchi e fuori dai confini degli Stati Uniti.
B.B. King (Riley B. King) ha dato un contributo fondamentale a questo fenomeno, sia dal punto di vista compositivo che come strumentista, chitarrista capace con il suo sound di provocare emozioni profonde in chi ascolta la sua musica. Inoltre è stato un vocalist fantastico, la sua voce ha cantato il blues come poche nella storia di questo fondamentale prodotto culturale degli afroamericani. Nato nel 1925 a Itta Bena, Mississippi, ha attraversato tutti gli stili, dal country blues delle sue origini di bracciante agricolo, al blues elettrico di nero inurbato, dal jazz allo swing conosciuti in gioventù come frequentatore abusivo di club riservati ai soli bianchi. BB King è sempre stato la faccia più raffinata del blues, nella sua musica la contaminazione jazz/soul è sempre stata presente, ed il suo mood è sempre stato molto lontano da quello espresso da Howlin’ Wolf e John Lee Hooker con la loro cruda espressività ipnotica.
Spesso supportato da importanti brass section, il suo suono swingato e originale ha fatto epoca, brani come Thrill is Gone, Ain’t Gonna Worry My Life Anymore, You Upset Me Baby, le sue cover di Sweet Little Angel, 3 O Clock Blues e mille altre songs, sono patrimonio non solo della comunità afroamericana ma di tutto il mondo. Dalle sue prime esperienze come vocalist nel coro gospel della Elkhorn Baptist Church alla prima chitarra condivisa con suo cugino Bukka White, dal trasferimento nella realtà urbana di Memphis alla sua prima apparizione radiofonica alla KWEM di West Memphis nella trasmissione condotta da Sonny Boy Williamson, al suo primo singolo distribuito dalla Bullett Record nel 1949, Sweet Martha King.
Sino alle registrazioni storiche con il fondatore della SUN, Sam Phillips, per la RPM Records, la sua vita è stato un crescendo di successi e sacrifici, di dolorose sconfitte e grandi gioie, sino alla consacrazione come star planetaria del blues avvenuta tra gli anni ‘60 e ‘70. L’elenco delle sue collaborazioni con altri grandi interpreti del blues, del rock e del jazz è sterminato così come la sua enorme discografia, richiede un lavoro lungo e complesso, per essere trasformato in cronaca e racconto. Ha suonato la musica che ha amato sino alla fine, una vita dedicata al blues, non dimenticheremo mai la sua Gibson 335 nera chiamata Lucille scintillare sotto gli spot dei palchi di mezzo mondo e la sua aria bonaria da gentiluomo anche nella età più avanzata, con quegli occhi vivissimi sempre pronti a catturare l’attimo fuggente, in cui il feeling fa tremare l’anima di chi suona blues e di chi lo ascolta…..Goodbye grande B.B. King!
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