Joshua Trinidad IN NOVEMBER
[Uscita: 30/03/2018]
Messico-Norvegia #consigliatodadistorsioni
Lirismo è il termine più appropriato e che più di una volta viene in mente ascoltando “In November” del giovane (34 anni) trombettista messicano Joshua Trinidad trapiantato negli Usa per i suoi lavori precedenti e successivamente in Norvegia per la realizzazione di questo bellissimo nuovo album, dove è accompagnato soltanto dai norvegesi Jacob Young (chitarra elettrica) e Stale Liavik Solberge (batteria). Il suono rotondo e pulito della tromba domina l’intero album muovendosi tra atmosfere lente e a volte malinconiche come il mese a cui è dedicato. Frutto prevalentemente di improvvisazioni tra i tre musicisti ai quali sono accreditate collettivamente tutte le composizioni nonostante l’ideazione dell’album provenga dal trombettista, l’album vede i tre sodali prodursi in brani spesso rarefatti e dilatati come in Morning Flight con la chitarra che arpeggia quasi in acustico o la splendida e quasi commovente Bell (Hymn) (e la sua gemella Lullaby), dove come in una sorta di jazz-ambient la chitarra e la batteria sono quasi impalpabili.
La magia si ripete ancora in Bedside dove la chitarra è invece più nervosa e protagonista mentre la batteria si fa sommessamente tumultuosa e in Giske (omaggio alla città norvegese dove è stato registrato il disco), breve perla assoluta di rarefazione ambient trombettistica così come la title track o la meravigliosa ed elegiaca Kin. Poem è ancora uno splendido spin-off delle due già citate Bell e un altro paio di suggestivi brani (The Attic, Torreon) concludono un album davvero emozionante con una tromba che si muove tra il jazz e l’ambient accostandosi senz’altro più alle atmosfere oniriche e soffuse di un Jon Hassell che a quelle dei più classici trombettisti jazz.
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