The Wedding Present GOING GOING…
[Uscita: 18/09/2016]
Inghilterra #consigliatodadistorsioni
The Wedding Present ci regalano, dopo trent’anni di carriera, il nono disco ufficiale dopo un percorso che ha attraversato principalmente l’indie pop attraverso vari cambiamenti di stile, formazione ed etichette musicali. Questo “Going, going” è ispirato da un viaggio fatto da David Gedge, leader del gruppo di Leeds, insieme alla fotografa Jessica McMillan, attraverso gli Stati Uniti, finanziato dalla piattaforma Pledge Music, segno che i nostri godono ancora di un seguito capace di apprezzarne la ispirata vena compositiva. Venti brani (più un bonus cd con altre otto tracce rielaborate in versione acustica o live ed un DVD con tutte le tracce del disco principale in versione video) che spaziano da momenti interamente o quasi strumentali e sognanti, soprattutto nella parte iniziale del disco (Kittery, Marblehead, Sprague, Wales) a parti più squisitamente power pop (Two Bridges), all’indie rock di Little silver, Bear e Broken bow (l’episodio migliore del disco) che ci riportano agli anni giovanili della band. Un momento più riflessivo rispetto agli episodi precedenti con la acquisita consapevolezza che le paure adolescenziali come la morte, sono reali ma che vanno affrontate, come la consapevolezza della loro naturale evoluzione.
Un lavoro che può non dirci molto nel panorama odierno ma che testimonia la capacità del gruppo di Leeds di attraversare vari generi e decadi in maniera fresca, personale e soprattutto sincera. Forse, a ben guardare, un po’ troppo lungo con alcuni brani decisamente utilizzati da riempitivo, ma anche ricco di instant single capaci di colpirti al cuore con una vitalità che stupisce dopo trent’anni travagliati ed irregolari che non hanno dato ai nostri la popolarità che meritano (almeno oltre manica ma è capitato così anche ad altre bands inglesi, basti pensare ai British Sea Power). Un disco da ascoltare più volte, in spezzoni separati o tutto insieme, per apprezzarne appieno l’ispirata vena che va a rinvigorire una discografia scarna, ma di decisa qualità.
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