Cesare Basile TU PRENDITI L’AMORE CHE VUOI E NON CHIEDERLO PIÙ
[Uscita: 16/03/2015]
#consigliatodadistorsioni
“Tu prenditi l’amore che vuoi e non chiederlo più”, nuovo appuntamento con Cesare Basile, che continua sulla strada dei precedenti, molto riusciti, “Sette pietre per tenere il diavolo a bada” e “Cesare Basile”: una penetrante miscela di rock apocalittico, di stampo berlinese, e di folk. L’uso del cantato in siciliano si fonde molto bene con gli arrangiamenti scarni e ossessivi, chitarre acustiche, poche percussioni e qualche nota di piano in Araziu stranu, in Franchina troviamo la struttura della tipica ballata siciliana per banda (ascoltate anche il bellissimo disco di Rita Botto con la Banda di Avola, “Terra can un senti”), con un complesso arrangiamento di fiati e violino, molto suggestivo. Tu prenditi l’amore che vuoi si avvicina di più a territori americani, con una bella batteria felpata che sottolinea il lavoro di chitarre e tastiere, un blues notturno e desertico. In La vostra misera cambiale, una canzone intrisa dello spirito di Fabrizio De Andrè, il cantato è affidato alla voce inconfondibile di Rita “Lilith” Oberti, indimenticabile chanteuse dei Not Moving, poiché Basile ama molto il lavoro di gruppo, tanto che ha portato in giro questa formazione col nome I Caminanti.
Le canzoni hanno la struttura della ballata tradizionale, senza la tipica costruzione strofa - ritornello della canzone pop che, ricordiamo, nasce con la canzone napoletana. I testi sono molto forti, una denuncia filosofica della condizione umana, specie tra i sottoposti, però mai limitata a una fredda esposizione di fatti di cronaca, la poesia non manca. Al giorno d’oggi è sempre più raro incontrare un musicista impegnato come lo erano quelli degli anni ’70: fermo restando che ogni artista ha il diritto di cantare quello che vuole, trovare un musicista che parla di lavoratori, sfruttamento, libertà e re cornuti, è un soffio d’aria fresca. E Cesare Basile lo fa senza mettere la musica e gli arrangiamenti in secondo piano, anzi, questo è un disco ricco di invenzioni e le cui melodie restano. Decisivo per la riuscita dell’album il contributo di una schiera di ottimi musicisti, tra cui nomi come Enrico Gabrielli, Rodrigo D’Erasmo e Fabio Rondanini, che si confermano fra i più validi session men italiani. Ancora un centro per un musicista eclettico, colto e popolare, che da tempo non sbaglia un colpo. Un disco che troveremo ai primi posti delle playlist, riconoscimenti che a un artista integerrimo come Cesare Basile interessano poco, visto che nel 2013 ha rifiutatola Targa Tenco in polemica con lo strapotere della SIAE e in difesa dei centri culturali occupati.
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