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14 Gennaio 2014

Melampus N° 7

2014 - Locomotiv Records/Riff Records
[Uscita: 24/01/2014]

melampus-n7-cover cd# Consigliato da Distorsioni 

 

Ritorna l'affascinante coppia formata da Francesca Pizzo e da Angelo Casarrubia, in arte Melampus. E lo fanno, caso raro dalle nostre parti,  a breve distanza dal precedente, lo splendido "Ode Road" che sul finire del 2012 li aveva fatti conoscere alla folta scena indipendente italiana. I due avevano da poco siglato il loro sodalizio artistico e nonostante la poca esperienza alle spalle ci avevano regalato un’ opera prima sorprendente per raffinatezza e stile esecutivo. Il nuovo disco si chiama "N° 7" ma non chiedeteci il perché:  quello che sappiamo invece - e lo appuriamo dall'ascolto delle 9 tracce, per poco più di 30 minuti globali - è che il duo è profondamente innamorato delle sonorità tipicamente anni ottanta, quelle che per comodità e maggior comprensione siamo soliti chiamare new wave o post punk. Ma non si tratta di semplice riproposizione o clonaggio - alla maniera delle Savages tanto per dire - perché l'album suona fresco ed attuale anche se ad un primo ascolto pare essere uscito nell'epoca sbagliata. Punto di forza dei Melampus, non ce ne voglia il buon Angelo, è la  bravissima Francesca che ha una delle voci più affascinanti dell'attuale panorama rock italiano. E la concorrenza non manca di certo. La stessa vocalist ha curato pure l'elegante artwork del cd, perfettamente in linea con i contenuti musicali.

 

Melampus 2Warehouse è un intro di decadente bellezza mitteleuropea, poche note ripetute, ma è proprio la voce inquietante della Pizzo che ci conduce lungo sentieri misteriosi e lo stesso accade con la seguente 7 stones, altra essenza fascinosa che potete definire dark. While we float rincorre il fantasma della meravigliosa musa wahroliana Nico, quella magia che avvolgeva dischi come "Marble Index" e "Desertshore" tanto per capirci. Hungry people è un'altra composizione glaciale, con voci eteree raddoppiate, Guardians percorre i sentieri già battuti dai Dead Can Dance e lo fa con grazia minimalista mentre GAD  è puro distillato post punk trent'anni dopo, avrebbe fatto la sua bella figura nei primi dischi di Siouxsie & the Banshees. Sulla stessa incantevole linea è pure The gun, che si apre in maniera sinistra, angosciante, con la voce di Francesca che contribuisce a rendere cupa e tenebrosa al punto giusto. Ci pensa la conclusiva Waltz for Nina ad allentare la pesantezza e freddezza del disco, un brano sognante, evocativo, perfetto soundtrack per certe pellicole in chiaroscuro di tempi ormai andati. "N°7" è un disco anche più affascinante del precedente, che conferma un alto profilo stilistico ed una maturità compositiva ed esecutiva davvero rara per una coppia così giovane.

 

Voto: 8/10
Ricardo Martillos

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