Misére de la Philosophie KA – MEH
[Uscita: 28/01/2014]
Psichedelia elettrica, acida e oscura da Piombino. Sin dalle iniziali Bobok e, soprattutto, Interferenze, primo brano scelto come singolo, la Misére de la Philosophie colpisce duro. Una falange sonora, compatta e possente, ci assale dalla prima all'ultima nota di “KA – MEH”, album d'esordio della band toscana. Immediato è il rimando ai Black Rebel Motorcycle Club. Le chitarre, sapientemente distorte, dominano poggiando su una solida e sicura base ritmica, e le tessiture d'organo evocano le oniriche alchimie lisergiche del mai troppo lodato Ray Manzarek. Il progetto nasce nel 2010 dall'incontro fra Sebastiano Taccola (voce e chitarra), Alessandro Dinetti (chitarra) e Tommaso Redolfi Riva (basso) cui si aggiungeranno lungo la strada Luca Pesare (organo chitarra e cori) e Andrea Muccetti (batteria). Ma sono i testi in italiano e in certa misura le linee vocali, fluttuanti fra matrici tipicamente anglosassoni ed echi della tradizione cantautorale italiana, a donare una certa personalità al suono globale del gruppo.
Eresia ne è un valido esempio col suo incedere mid-tempo e la melodia crepuscolare che riporta alla mente le stagioni gloriose di certo timido beat italico delle origini. Maelzel, Nella sua tana e soprattutto Terrore (belli i cori di Lisa Carpitelli) confermano questo interessante connubio emozionale e creativo. E' come se il primo Fausto Rossi incontri i Church, i sublimi Pierrot Lunaire giochino a rimpiattino con i Jesus & Mary Chain. A voi e Prendi i soldi diffondono profumi acidi d'oriente a contrastare miasmi industriali e mentali. Si scivola lungo il disperato e disperante mantra catartico di La notte ha fine per giungere alla struggente, meravigliosa, definitiva ballad/epitaffio di Ombre Corte. Degno finale con cui, fra rimembranze de Le Orme di Regina al Troubadour e obliqui riflessi dei Church di Field of Mars, KA - MEH dimostra quanto talento e quanta sincera passione infiammi le menti e i cuori di questi cinque ragazzi di Piombino. La strada sarà lunga, ma il primo passo è quello giusto. E' bello iniziare il 2014 con un disco così. Bravi!
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