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18 Ottobre 2013

East Of Eden PROGRESSIVE D’ORIENTE

2013 - Deram/Harvest/EMI

east of edenMUSICISTI-ARTISTI VERI!

 

Nel calderone creativo del primitivo rock inglese degli anni 60 si svilupparono svariate tendenze musicali, che partendo dai suoni semplici del beat garage più o meno dipinti di psichedelia e da quelli ereditati dalla black music made in USA, si evolsero in “generi rock” che in molti casi raggiunsero notevoli livelli di complessità compositiva e di ambizione espressiva, supportati dalle notevoli capacità tecniche dei musicisti protagonisti, tutti molto giovani ma spesso con alle spalle studi musicali importanti oltre alle esperienze maturate con una attività live molto intensa, svolta in GB ma anche in altri paesi, soprattutto in Germania (i Beatles furono tra i primi), dove molte giovani  band inglesi andarono a fare esperienza e si guadagnarono le prime soddisfazioni economiche e l’inizio della loro popolarità. Tutto ciò per ribadire  che chi faceva rock allora sapeva suonare, ma suonare veramente, uno o più strumenti e a quel tempo non c’erano le mirabilia elettroniche d’oggi, che rendono tutto più facile anche a chi uno strumento lo strimpella in maniera appena sufficiente.

 

Questa premessa per parlare di una band composta da grandi musicisti, che fecero della tecnica il mezzo per raggiungere risultati emotivamente importanti ed anche sonorità innovative e originali. La tendenza fu quella del progressive rock (qualcuno lo fa partire dal primo lp dei King Crimson, noi pensiamo che ancora prima ci furono i Procol Harum e i Moody Blues a spargerne i semi), la band in questione: i magnifici EAST OF EDEN, un ensemble con una storia particolare, vuoi per una certa instabilità cronica della formazione, vuoi per una discografia qualitativamente contrastata. La loro avventura iniziò nel lontano 1967 a Bristol, eastlivedove  un gruppo di giovani musicisti (in origine si facevano chiamare Pictures Of Dorian Grey) con l’interesse comune per il rock e il jazz prese la decisione di suonare professionalmente, erano: Dave Arbus (violino, flauto, sax e tromba), Ron Caines (alto sax e voce), Geoff Nicholson (voce e chitarra), Al Read (voce),  Mike Price (basso) e Stuart Rossiter (batteria). Scelsero l’importante riferimento letterario a John Steinbeck come nome definitivo per la loro creatura musicale appena nata.

 

 

DESTINAZIONE: LONDRA

 

I nostri presto si trasferirono a Londra, il luogo ideale dove trovare le opportunità giuste per suonare live, cercare un management importante, per essere notati dai talent scout indipendenti o da quelli legati alle case discografiche e riuscire a registrare almeno dei 45mercator projected gg. demo; infatti nei primi mesi del 1968 registrarono il 7”: "King Of Siam/Ballad Of Harvey Kaye" per la Atlantic; in questo periodo nel gruppo ci fu un andare e venire di numerosi musicisti, poi nei mesi successivi gli East Of Eden raggiunsero una precaria stabilità nella loro line-up con l’ingresso dei bassisti Pete York e Andy  Sneddon e dei batteristi Dave Dufont e Geoff Britton, che si alternarono in questi ruoli durante la registrazione dei primi due dischi. Riuscirono a firmare un contratto con la Decca che li girò alla sua etichetta sussidiaria Deram, una delle prime  specializzate nel prog rock e questo li portò nel 1969 alla registrazione del primo disco: "Mercator Projected", prodotto da Noel Walker e frutto di una studio session del dicembre 68; un esordio di alto profilo e un magnifico disco, con un sound complesso e ricco di riferimenti al jazz ma anche di potenti aperture hard rock e con una vena folk sempre presente. Il disco si apriva con la song Northern Emisphere brano affascinante con effetto jungla iniziale ed un riff quasi hard su cui  la chitarra e poi il violino e il flauto di Arbus si scatenavano contrappuntati da una voce recitante. A seguire In The Stable Of Sphinx, grande brano influenzato dal free jazz con la chitarra di Nicholson e i fiati protagonisti, la raffinata Isadora dal meraviglioso riff rotolante con il dualismo solista del flauto e dell’alto sax, Centaur Woman con echi be bop,  il basso solista e il follettoeast of eden Dave Arbus con il suo violino a condurre la danza e i primi riferimenti alla musica folk dell’est europeo e del medio oriente, poi sviluppati nel loro secondo album. Per finire, Moth, Communion, un arrangiamento dello "String Quartet no.4" di Bela Bartok e Waterways, altri tre brani assolutamente notevoli.

 

 

PROFUMO DI MEDIO ORIENTE

 

Il disco ebbe ottime critiche e garantì agli EOE la registrazione di un secondo lp per la Deram nel 1970: "Snafu", il loro lavoro migliore, fortemente influenzato dalla musica araba e da quella balcanica, un vero progenitore della world music che avrebbe spopolato molti eoe-snafuanni dopo. L’apertura del vinile era un brano chitarristico quasi rock blues, Have To Whack It Up, a seguire Leaping Beauties For Rudy e Marcus Junior, aperte da una furiosa sax battle prima dell’arrivo del robusto riff chitarristico che introduceva gli altri strumenti e che costituiva l’ossatura dei due brani. Poi il tris d’assi: Xorkham/Ramadham/In The Snow For A Blow, una esplosione di fantastiche sonorità esotiche, con le percussioni di Britton e fiati protagonisti, Bitter Git In Your Soul da un tema di Charlie Mingus (sax e violino impazzavano con i raffinati solismi di Ron Caines e Dave Arbus), ed infine Uno Transito Clapori claustrofobico esperimento a base di nastri rovesciati contrapposti. Ed ancora: Gum Arabic/Confucius, con il flauto sugli scudi e il micidiale finale free jazz, la malinconica Nimphengerger, apoteosi per il violino di Arbus che per l’occasione venne sovrainciso per ben sei volte, Habibi Baby ancora con sapori arabeggianti e le conclusive Beast Of Sweden e Boehm Constrictor, cacofoniche, quasi una concessione all’avanguardia. Il rilassato finale era Traditional una breve song americana degli anni 30 solo per piano e voce. Un capolavoro, uno dei più riusciti esempi di progressive inglese dei seventies, un disco dove la raffinata tecnica individuale dei vari solisti, gli arrangiamenti complessi e la fantasia compositiva dei componenti la band raggiunsero un amalgama perfetto. Il disco raggiunse la Top 30 album chart in GB e il numero nove in Francia, un buon successo commerciale per una band con un afflato decisamente intellettuale, piuttosto lontana dai prodotti da classifica eeast of eden dalle canzoncine “tre minuti tre”. Dopo il buon successo di Snafu il chitarrista Geoff Nicholson lasciò la band, sostituito da Davey Trotter che portò nel gruppo l’utilizzo del mellotron, che però non diede una dimensione nuova al sound degli EOE, la militanza di Trotter nella band fu di breve durata.

 

CALA IL SIPARIO

 

Nel maggio del 70, dopo avere lasciato la Deram per una nuova storica label, la Harvest, registrarono la song Jig a Jig, b-side del 45 gg. Marcus Junior e non compresa in Snafu: il brano uscì nel 1971, era un folk rock danzereccio ispirato alla tradizione (in realtà non era una giga ma una reel, l’altra tipologia principale di danza folkloristica britannica); ebbe un inaspettato successo, trascinato dal violino scatenato di Dave Arbus  arrivò negli UK Top 10 single e la Harvest, per sfruttarne il successo, fece uscire immediatamente una compilation di brani dei primi due album, con l’hit del momento, che si intitolò ovviamente "Jig A Jig" e fu stampata solo in Europa. Curiosamente questa song avrà nuova vita e un rinnovato successo nella versione della metal folk band inglese Skyclad nel 2006. Ma il successo commerciale non sempre va di pari passo con la qualità della musica, fu questo eastomonimoil caso degli EOE; la band perse l’ispirazione giusta, fu incapace di misurarsi con il successo mantenendo inalterate le caratteristiche del proprio sound, piegandosi alle esigenze del business e praticamente si sciolse, rimase il solo Arbus con un organico di nuovi musicisti, registrarono il terzo lp "East Of Eden" (Harvest), un discreto lavoro di rock tradizionale fortemente influenzato da suoni americani, con il chitarrista Jim Roche protagonista e tutti i brani composti dal bassista/cantante Davi Jack.

 

Alla fine nel 1971 il quarto lp: "New Leaf", ancora su Harvest, un disco veramente brutto, dei meravigliosi suoni etno/progressive dei primi due lavori si perse ogni traccia. Poi Arbus si trasferì in Germania, dove diede alle stampe nel 1975 un lp: "Another Eden" (Harvest), a cui avrebbero fatto seguito altri tre lavori tra il 76 e il 78: dispiace dirlo, ma avrebbe fatto meglio a soprassedere, fu un altro flop totale. Dave Arbus rimase nella storia del rock anche per la sua collaborazione con gli Who; buon amico di Keith Moon collaborò alla registrazione del capolavoro "Who’s Next", suo il fantastico solo di violino in Baba O’ Riley, momento indimenticabile del rock made in UK.  Arbus, Caines e Nicholson riformarono la band nel 1995 con una serie di registrazioni di cui l’ultima è "Graffito", un cd uscito nel 2005, con un sound jazz/rock moderno e sempre tecnicamente validissimo, anche se un pò freddino. Oggi nel sito ufficiale degli East Of Eden si notaeast of eden graffito come la discografia del gruppo si fermi a Snafu per poi riprendere dalla reunion del 1995: evidentemente la produzione degli anni 70 è stata praticamente disconosciuta dai tre membri fondatori della band. I loro primi due lavori sono senz’altro tra le “lost pearls” del prog rock britannico, una miniera di oscure e dimenticate meraviglie sonore in cui vale sempre la pena di scavare profondamente, certamente troverete qualcosa di molto interessante!

 

 

N.B.= Mercator Projected e Snafu sono stati più volte ristampati come cd, anche con brani aggiunti. Esiste anche la cd-reissue del terzo lp e quella di Another Eden con brani live inediti.

 

Guido Sfondrini

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