Migliora leggibilitàStampa
4 Aprile 2013 , , ,

The Yardbirds 50 anni di ‘Gallinacci’

1963-2013

THE YARDBIRDS: LE NEWS DEL TERZO MILLENNIO

 

The_Yardbirds_For_Your_LoveIniziamo dall’oggi di mentre scriviamo: la cronaca recentissima ci racconta di una band seminale, The Yardbirds, che ha scritto la storia negli anni ’60 della fusione delle radici blues con il pop-rock più progressivo, che miracolosamente sopravvive – non di rendita, o almeno non solo – nel terzo millennio, che incide e calca ancora i palcoscenici; e di una speciale performance dei redivivi in occasione dell’anniversario dei 50 anni di vita artistica (esattamente come per gli ANIMALS di Eric Burdon) tenutasi all’Eel Pie Club di Londra il 15 Marzo 2013. I due membri originari, il batterista/compositore Jim McCarty ed ancora una volta nel terzo millennio il chitarrista ritmico Chris Dreja, hanno diviso il palco con ospiti d’onore quali il bassista/cantante John Idan, l’armonicista Alan Glen, Ray Majors ed addirittura il primissimo chitarrista della band Top Topham. Naturalmente c’erano anche i tre giovani compagni di McCarty e Dreja della nuova formazione Yardbirds saldatasi negli ultimi anni.

 

I cuccioli Yardbirds sono la chitarra solista - dal 2005 nella band -  Ben King, il cantante-armonicista Andy Mitchell ed il bassista Dave Smale che sono invece nella line-up dal 2009, tutti e tre in tempo per figurare nel doppio DVD “Making Tracks 2010-2012”, uscito nel dicembre 2012, ma in Italia il  15 feb. 2013, giusto in tempo per partecipare alle celebrazioni del suddetto 50° anniversario di vita della band. Il film, diretto da Bruce Macomber, è una vivida testimonianza dei concerti tenuti in America tra il 2010 ed il 2012,yardbirds50anniversary con interviste alla band. L’ultimissimo eccellente documento degli Yardbirds è “Extended Versions” uscito lo scorso 26 Febbraio 2013 su  SBME SPECIAL MKTS, dieci brani classici della discografia Yardbirds registrati live tra il 2010 ed il 2011 in Springfield e Foxboro (Mass.), Norfolk (Conn.), Londonderry, New Hampshire. Ora che sapete tutto sulle più recenti vicende degli Yardbirds possiamo dare il via ad una full immersion nei sei anni (1963-1968) della loro storia musical-artistica più densa e significativa, giustamente assorta a leggenda.

 

 

LA STORIA DI UNA BAND SEMINALE ATTRAVERSO “ULTIMATE!”: LA RACCOLTA DEFINITIVA

 

All’alba della storia degli Yardbirds nei primi anni ‘60  c’è il Metropolis Blues Quartet, un’ anonima emanazione dei sobborghi londinesi che ben presto però, nel 1963, evolverà nell’identità di Yardbirds: Keith Relf (Vocals/Harp/Tambourine), Chris Dreja (Rhythm guitar) Paul Samwell Smith (bass), Jim McCarty (drums) e Anthony "Top" Topham (lead guitar). Il sedicenne Topham però abbandonerà ben presto, pressato dalla famiglia che non condivide, sostituito da un compagno di scuola d’arte di Keith Relf, Eric Clapton. La storia e la discografia degli Yardbirds, uno dei "british groups" più sperimentali e progressivi dei '60, si basa essenzialmente su cinque album, usciti in Usa, Inghilterra ed yardbirds ultimate!Italia/Europa con nomi e brani diversi, esattamente come per altre band inglesi fondamentali nate in quel decennio incredibile, The Animals, The Rolling Stones, Pretty Things innanzitutto. La parte più sostanziosa della discografia consiste invece in un numero davvero eclatante di raccolte e compilation a base di rare tracks, b-sides and live tracks, o divise per periodi relativi ai tre grandi chitarristi che vi militarono, o a diversi iter musicali ed artistici. Tra il 1966 ed il 2013 se ne contano – pensate – intorno alle 160.

  

"Ultimate!", doppio cd pubblicato dalla indispensabile Rhino Records nel luglio 2.001, raccomandato dagli stessi Yardbirds medesimi nel loro sito ufficiale, ha il grosso merito rispetto alla maggior parte delle altre compilation uscite attraverso gli anni e le decadi di assemblare, forse per la prima volta in maniera così corposa, la discografia confusa ed intensa dei "gallinacci", ovvero ladies & gentlemen THE YARDBIRDS.  E’ proprio Ultimate! allora che ci farà da Caronte nella storia degli Yardbirds in questa sede. Il fatidico appellativo italiano corrispondente ad una traduzione più o meno approssimativa fu appioppato loro da un quanto mai incauto Mike Bongiorno in occasione della loro partecipazione al festival di Sanremo del '66, dove interpretarono una banalotta ma ammiccante Paff...Bum in coppia con l'allora giovanissimo Lucio Dalla! Erano gli anni in cui non sfuggirono alla sorte di apparire sul palco di Sanremo altri blasonati gruppi d'oltremanica come The Hollies, The Sorrows, The Primitives.

 

yardbirds - glipmsesLE ALTRE COMPILATION

 

Il doppio cd in questione segue a ruota Cumular Limits”, altra esauriente doppia raccolta uscita nel 2.000 per la Burning Airlines - anche questa ve la consigliamo - focalizzata però sul periodo finale della carriera degli Yardbirds, gli anni '67'-68, con Jimmy Page alla chitarra, Mickie Most produttore e Peter Grant manager. Tra le altre buone-ottime, approfondite raccolte uscite negli anni precedenti e successivi vi segnaliamo/raccomandiamo: gli impegnativi sei cd di “Glimpses 1963-1968” (5 Dicembre 2011, Easy Action Records) con una ingentissima quantità di materiale inedito, 149 canzoni, studio e live, outtakes, prove di studio, rarità. La doppia raccolta “The Masters” (Eagle Rock, 2002) riassume bene in 36 episodi i primissimi passi blues della band.  Al 1997 risalgono invece le 26 tracks di “The Yardbirds BBC Sessions (Live)” (W.B./Wea): divengono 33 nella ristampa 1999 della solita Repertoire. Infine da ricercare è anche la versione espansa in due CD di “Little Games Sessions & More” (Capitol, 1992), che indaga invece attraverso alternate, mono mix ed instrumental versions, sugli ultimi giorni della band.

 

 

ULTIMATE!, IL PRIMO CD: “FIVE LIVE YARDBIRDS”, “FOR YOUR LOVE”, “HAVING A RAVE UP WITH A YARDBIRDS”

 

yardbirds"Ultimate!", come già sottolineato, ha una marcia in più rispetto tutte le compilation precedenti e successive: ha il grosso pregio di presentare in bell'ordine cronologico e divisa per produzioni/managements (Giorgio Gomelsky-Simon Napier Bell-Peter Grant) l'intera epopea appassionante di  un band che fu la fucina incredibile di tre chitarristi straordinariamente innovativi ed indispensabili per le successive generazioni, Eric Clapton, Jeff Beck, Jimmy Page. Per i più conoscitori più scafati degli Yardbirds sul doppio CD Ultimate non c'é molto di inedito: 1) I brani del Keith Relf solista; 2) Una Stroll on dalla colonna sonora della famosa sequenza del film Blow Up di Michelangelo Antonioni dove i quattro Yardbirds allineano alle chitarre Jeff Beck e Jimmy Page: praticamente una versione stravolta di The train kept a-rollin' con il testo cambiato in bagno da Relf prima di girare la scena. Il tutto immerso nei fumi intensi e misteriosi della personale e fascinosa Swingin'London di Antonioni!; 3) I brani tratti dal glorioso "Five Live Yardbirds" registrati allo storico Crawdaddy nel 1964 da Giorgio Gomelsky, qui rimasterizzati, "puliti" magnificamente e restituitici con un suono smagliante: l'energia selvatica espressa già in quei lontani giorni ebbri di rivisitazioni di classici blues é stupefacente. yardbirds

 

I suddetti estratti da "Five Live Yardbirds" sono contenuti nel primo CD di “Ultimate!”: Too much monkey business di Chuck Berry, ovvero una delle sue composizioni più divertenti e pimpanti qui in versione "gasata" oltre ogni dire, I got love if you want it di Slim Harpo con l'harmonica del biondo Keith Relf in bella evidenza; un omaggio anche a Bo Diddley (altro artista idolatrato dai british blues musicians di allora) con Here 'tis ma soprattutto una Smokestack Lightning da brividi. Scrive Cub Koda nelle liner notes "...più di qualsiasi altro brano live in questa collezione essa cattura davvero lo spirito del British Blues mouvement nei '60. Chester Burnett (alias Howlin' Wolf), il suo autore, ha detto una volta ad un intervistatore di considerarla la cover definitiva del suo brano. Quale più grande complimento per onorare questa performance!". Queste live-tracks riescono in virtù del loro tiro potente a galvanizzare l’ascoltatore oggi come e forse più di allora. Yardbirds-Sonny-Boy-WilliamsonLasciando in stand-by la narrazione di Ultimate! vi segnaliamo altre due raccolte preziose di questo periodo testimonianti l’infanzia artistica dei nostri: la prima è  Live Blueswailing: St George's Hall July 1964”, uscita nel 1964, ristampata nel 2003 dalla Sbme Castle, sette brani di qualità sonora superiore a Five Live Yardbirds, tra cui la cover di The Sky Is Crying di Elmore James.

 

La seconda, uscita in origine su Fontana International nel 1965, è “Sonny Boy Williamson & The Yardbirds Live at Crawdaddy”, nove brani incisi dal vivo nel club di cui erano band resident insieme al famoso armonicista/cantante di colore durante un suo tour in Inghilterra, l’8 Dicembre 1963; sarà ristampata dalla Repertoire nel 1999 e dalla Sunspots in versione integrale nel 2003 col titolo “The Complete Crawdaddy Recordings”,  con la bellezza di venti brani, di cui tre bonus tracks  registrate al Birmingham R & B Festival nel 1964.  A far la parte del leone è l’anziano bluesman di colore dalla voce vellutata e dall’armonica vibrante e creativa, registrato in netta supremazia sonora rispetto agli Yardbirds, che fanno rispettosamente da backing band, pur con alcuni buoni solo chitarristici di un giovanissimo Eric Clapton. Tornando a "Five Live Yardbirds": la verità é che in questi solchi gli Yardbirds già facevano scuola alla grande: l'armonica ubriaca, dissacrante ed il perfido timbro nasale di Keith Relf, la migliore sezione ritmica che la storia del rock ricordi (Jim Mc Carthy e Paul Samwell Smith), precisa e martellante, i fendenti ritmici micidiali di Chris Dreja, ed un Eric Clapton in odore di santità, strumentista yardbirdsblueswiling64ligio agli insegnamenti dei maestri neri, che di lì a poco avrebbe nobilitato i Bluesbreakers del caposcuola british-blues John Mayall in un album divenuto un caposaldo del genere.

 

La cronaca ci racconta che questo succederà quando il pur innovativo Eric Clapton lascerà gli Yardbirds perché avevano imboccato con i loro primi successi a 45 giri, For Your Love ed Heart Full Of Soul la direzione di un beat-pop che lui non condivideva affatto, lontana dal purismo blues che il chitarrista professava in quei giorni. Sarà invece proprio questa direzione musicale, fortemente voluta da Keith Relf, ma condivisa in realtà pienamente da tutti gli altri 'gallinacci', a decretare il clamoroso successo internazionale degli Yardbirds, che con le  suddette For Your Love ed Heart Full Of Soul  conquisteranno le classifiche, anche in virtù di un'originalissima vena compositiva dal mood particolarmente malinconico e chiaroscurale, che li distinguerà dagli altri beat groups dell'allora fiorentissima scena anglosassone. Sono molte le leggende che girano sull'incisione di For Your Love, compresa quella che narra della presenza come session-man nel brano di Jimmy Page, che già da quei giorni frequentava la corte degli Yardbirds. Certo è invece che a suonare la famosa 'spinetta' (o clavicembalo) che immortalò per sempre un'emozionante progressione di accordi introduttivi al brano è sua altezza Brian Auger!  

 

Per i più giovani e sprovveduti, Ultimate! é una ghiotta ed imperdibile occasione per conoscere tutta la parabola creativa dei gallinacci, a cominciare dalle iniziali rielaborazioni del materiale nero d'oltremanica, I'm a Man (E.McDaniel), Train kept a rollin' (Bradshaw/Kay/Nathan), I Ain't Got You (C.Carter), I'm Not Talking (Mose Allison), I Wish you would (W.Arnold), Good Morning Little Schoolgirl (S.B.Williamson), Boom Boom (Hooker), contenute nei primi due albumsyardbirds del 1965, "For Your Love" e "Having a rave up with the Yardbirds" contemplati in Ultimate! quasi per intero. Come tralasciare poi un fantastico originale come New York City Blues splendido esempio di quella nevrotica, dislessica carica bianca, che marchiava il loro suonare blues? La tendenza alla sperimentazione é già una splendida realtà in questi solchi che segnano il passaggio dagli incisivi ma a volte scolastici soli di Eric Clapton in Got to Hurry, I Ain't got you, Good Morning Little Schoolgirl ai grintosi, funambolici, mozzafiato breaks di Jeff Beck, un chitarrista già molto "progressivo" per quegli anni, certamente più di Clapton. Ascoltatelo in Steeled Blues ma soprattutto in I'm not talking; discorso a parte per gli hits degli Yardbirds, quelli che scalano le classifiche, For Your Love, Heart Full Of Soul (entrambi di Graham Gouldman, grande songwriter '60), Evil Hearted You e You're Better Man Than I, Still I'm Sad, tutti del '65. Nei suddetti smash-hits  Jeff Beck sigla alcuni dei suoi soli migliori di ogni tempo, inventandosi suoni morbidi, avvolgenti, ma anche incisivi ed aggressivi.

 

Ma é nell'ennesimo hit del '66, Shapes of Things, che Beck apre un "vaso di pandora" di sonorità orientaleggianti e psichedeliche ancora oggi stupefacenti e stordenti. Il primo cd si conclude sulle note di Paff… Bum (Bardotti, Riverberi) già citata nell’introduzione, e di Questa Volta, scritta da Giulio ‘Mogol’ Rapetti, Satti, Marchetti, ovvero i discutibili due brani 'carini' incisi in italiano dagli Yardbirds, due ‘sbagli’ - soprattutto Questa Volta - determinati da management ed etichetta (la Epic, la stessa del primo album e di quello successivo), ma che a distanza di tanto tempo assumono le fattezze intriganti di curiosità e di cartina al tornasole delle stranezze e delle dinamiche commerciali discografichethe yardbirds having rave up dell’epoca. Gli Yardbirds, come gli Hollies, i Primitives non ne furono assolutamente avulsi, ma - diciamo la verità - quanto sono ancora oggi superiori le loro concessioni commerciali di quegli anni all'immondizia 'mainstream' che circola oggi?

 

 

 

ULTIMATE! CD1 : The Giorgio Gomelsky Era
01.Boom Boom 2:26 - 02.Honey In Your Hips 2:20  - 03.A Certain Girl 2:19  - 04.I Wish You Would 2:20 - 05.Too Much Monkey Business (Live) 3:53 - 06.I Got Love If You Want It (Live) 2:40  07.Smokestack Lightning (Live) 5:42 - 08.Here 'Tis 5:15 - 09.Good Morning Little Schoolgirl 2:46 10.Got To Hurry 2:29 - 11.I Ain't Got You 2:01 - 12.For Your Love 2:31 - 13.I'm Not Talking 2:35 14.Steeled Blues 2:40  15.Heart Full Of Soul 2:30 - 16.I Ain't Done Wrong 3:42  - 17.You're A Better Man Than I 3:59  18.Shapes Of Things 2:27 19.The Train Kept A-Rollin' 3:26 - 20.New York City Blues 4:21 21.Evil Hearted You 2:26 - 22.I'm A Man 2:39 - 23.Still I'm Sad 3:04  24.Questa Volta 2:35 - 25.Pafff...Bum 2:38

 

 

ULTIMATE!, IL SECONDO CD: “ROGER THE ENGINEER”, “LITTLE GAMES”

 

Dopo l’uscita del singolo Shapes of Things l'approdo per i ‘gallinacci’ é l'avventuroso e rivoluzionario album "Roger the Engineer" ('66) uscito negli Usa ed in Italia con il titolo "Over Under Sideways Down"; fu proprio quest’ultima l’edizione che in quell'anno circolava più correntemente tra gli appassionati italiani! Il secondo CD di Ultimate! Inizia proprio da qui omaggiando ampiamente “Roger The Engineer” e riportandolo quasi per intero: Lost Woman, Over Under Sideways Down, Rack My Mind, What do you want, The Nazz Are yardbirdsBlue (con Jeff Beck alla voce) sono parti di un gruppo che pur prendendo ancora spunto dai riffs di Snooky Pryor, Elmore James, Slim Harpo, ha ormai raggiunto una piena maturità espressiva, strumentale e compositiva. Vi si approfondiscono le peculiarissime virate mistico/dark di Still I'm Sad e You're Better Man Than I (Hugg) per cui Keith Relf e c. spiccavano nel panorama beat/r&b anglosassone, un vero marchio di fabbrica: ecco quindi le armonie arcane ed i cori monastico-gregoriani di Turn Into Earth, He's Always There.

 

Siglano poi episodi stralunati e ricchi di percussioni esotiche come Hot House of Omagararshid  inventandosi anche con I can't Make Your Way una sorta di country psichedelico. Occorre sottolineare che tutti questi brani, con le loro intuizioni frutto di una mirabile collegialità compositiva, sono sublimati dalle porzioni solistiche di Jeff Beck che intreccia fraseggi convulsi, fuzz-solo scagliati nelle sfere celesti, dilatazioni timbriche assolutamente "seminali", elaborando un personale lessico psichedelico che nel '66 ha fatto terra bruciata. Proseguendo nell'ascolto precipitiamo nell'abisso "psycho" del famoso singolo Happening Ten Years Time Ago/Psycho Daisies, prima incisione in cui Beck eroger Jimmy Page suonano insieme sortendo conturbanti e apocalittiche sonorità.

 

Happening Ten Years Time Ago/Psycho Daisies è il singolo più progressivo degli Yardbirds secondo Cub Koda, il compilatore dell'esauriente libretto interno (54 pagine) di Ultimate! Vi sono inserite anche molto belle foto inedite del gruppo tratte dagli archivi di Michael Ochs. Happening Ten Years Time Ago é stata coverizzata con diligenza dagli americani "serial garagers" Chesterfield Kings nel fantastico album "Where The Action Is!" del 1999 (Sundazed)! Per la cronaca The Chesterfield Kings avevano coverizzato anche la I'm Not Talking yardbirdsiana nell'album "Let's Go Get Stoned" (1994, Mirror Records). Gli ultimi 14 brani della raccolta (52 in tutto) risalenti al 67-68 documentano il ridimensionamento creativo degli Yardbirds di questo periodo, se confrontato agli splendori del 64-66.

 

Si tratta in sostanza dell'album del '67 Little Games” che rappresenta il loro "canto del cigno". Non mancano momenti stimolanti ed apprezzabili anche in queste sessions, frutto della produzione di Mickie Most (Animals/Donovan/Lulu/Herman's Hermits) come Little Games, Puzzles, con un Page già enorme e visionario, o Tinker Tailor Soldier Sailor, No Excess Baggage, Ha Ha Said The Clown! (già un hit in u.k. ad opera dei Manfred Mann), oppure la rielaborazione del classico Rollin'& Tumblin  Drinking Muddy Water: siamo alle yardbirds little gamesprese con un pop psichedelico di ottima fattura, piuttosto lontano però dalle mirabili vette creative e progressive dei primi tre album! Chi invece si mette in evidenza é Jimmy Page che nell'esotica "folksy" White Summer e nel solo concitato di Think About It è foriero dei primi umori Led Zeppelin. Infine i singolari episodi del Keith Relf solista, Knowing, Mr.Zero (Bob Lind), Shades in my mind, delicati e folkeggianti, prezioso epitaffio di un cantante, armonicista e compositore dalla personalità inconfondibile.

 

 
ULTIMATE! CD2 : The Simon Napier-Bell Era
01.Lost Woman 3:15 - 02.Over Under Sideways Down 2:24 - 03.The Nazz Are Blue 3:03 - 04.I Can't Make Your Way 2:27 - 05.Rack My Mind 3:14 - 06.Hot House Of Omagararshid 2:44 - 07.Jeff's Boogie 2:25 - 08.He's Always There 2:29 - 09.Turn Into Earth 3:12 - 10.What Do You Want 3:22 - 11.Happenings Ten Years Time Ago 2:57 - 12.Psycho Daisies 1:50 - 13.Stroll On 2:46
The Peter Grant Era
14.Little Games (Single Version) 2:25 - 15.Puzzles 2:03 - 16.White Summer 3:51 - 17.Tinker, Tailor, Soldier, Sailor 2:54 - 18.No Excess Baggage 2:39 - 19.Drinking Muddy Water 2:54 - 20.Only The Black Rose 2:52 - 21.Ten Little Indians 2:17 - 22.Hayardbirdspsycho Ha Said The  Clown 2:29 - 23.Goodnight Sweet Josephine (U.S Version) 2:46 - 24.Think About It 3:50 
The Keith Relf Solo Recordings:  25.Knowing 1:55 - 26.Mr. Zero 2:47 - 27.Shapes In My Mind 2:19

 

 

 

 

 

LA REUNION: “BIRDLAND” (2003) - IL RESTO DELLA STORIA

 

Nel 1968 gli Yardbirds ‘storici’ si separano: il geniale fuoriclasse Jimmy Page, attraverso l’anticamera dei New Yardbirds, darà il via all’incredibile saga dei Led Zeppelin, tra gli inventori seminali dell’hard rock. Keith Relf ed il batterista Jim McCarty danno vita alla primissima versione dei Renaissance, virando verso un’estetica musicale molto yardbirds_-_2003_birdlandparticolare, ricca di suggestioni folk, progressive e di musica classica. La formazione è completata dalla sorella di Keith, la cantante Jane Relf, il bassista Louis Cennamo e il tastierista John Hawken. I prodromi di questo inaspettato sviluppo ispirativo forse vanno rintracciati proprio nel cotè ‘gregoriano’ del sound  degli Yardbirds. Purtroppo Keith Relf morirà  tragicamente il 14 Maggio 1976 giovanissimo - a 33 anni - rimanendo fulminato da una scossa elettrica mentre suonava la sua chitarra.

 

A 35 anni dallo scioglimento degli Yardbirds a sorpresa Jim McCarty e l’originario chitarrista ritmico Chris Dreja ne resuscitano il moniker andando in tour negli Stati Uniti. In realtà la reunion aveva mosso i primi passi già dal 1995, pochi anni dopo l’inserimento degli Yardbirds nella Rock and Roll Hall of Fame. L’ufficializzazione di una new life artistica avviene con l’incisione nel 2003 di un nuovo album, “Birdland” (Favored Nations), con tre giovani nuovi membri: il bassista John Idan, anche voce solista, emulo perfetto – bontà sua – dello stile e dei caratteristici blandi toni vocali di Keith Relf; l’ex Dr.Feelgood Gypsy Mayo alla chitarra solista ed un armonicista eccezionale, Alan Glen. Ospiti  d’onore di Birdland:  Johnny Rzeznik  (Goo Goo Dolls) alla voce nel classico For Your Love ed in alcuni solo chitarristici Jeff Baxter, Joe Satriani, Steve Vai, and Brian May.

 

Nel disco appaiono otto riprese di famosi brani storici degli Yardbirds, sei originali scritti da Jim McCarty ed uno da Chris Dreja, My Blind Life dove appare alla chitarra Jeff Beck.  McCarty  quindi riesce a travalicare definitivamente – dopo essere stato coautore di molto materiale originale gli Yardbirds, e dopo l’ottima parentesi di coautore di Relf nei Renaissance - il mero ruolo di batterista firmando dei buoni brani (Mr.Saboteur, Crying Out For Love, Dream Within A Dream, Mystery Of Being, An Original Man-A Song For Keith, dedicata a Relf) e Birdland alla fine risulta un ottimo album che tiene a battesimo degnamente il ritorno sulle scene degli Yardbirds, una vera leggenda dei sixties che non ne vuol sapere di chiudere i battenti. Degli avvenimenti successivi al 2003 ed a "Birdland", delle nuovissime uscite "Making yardbirdsextendedversionsTracks" ed "Extended Versions", il resto della storia insomma sino alle più recentissime propaggini, avete già letto nel primo paragrafo di questo profilo. La leggenda dei gallinacci, tra gli inventori ed alfieri del blues rock più autentico sin nel terzo millennio, continua: se c'è da individuare alla fine di tutto questo il deus ex machina, l'artefice di questo miracolo beh, spero l'abbiate capito, quello è l'inossidabile Jim McCarty!

 

 

 

 

Pasquale Boffoli

Video

Inizio pagina