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25 Novembre 2015 , ,

Malarditi UN PO’ PIÙ IN LÀ

10 ottobre 2015 - DCave Records

Malarditi UN PO’ PIÙ IN LÀIn soli tre anni, dal 2012, anno della loro nascita come band, a oggi, i Malarditi hanno letteralmente “bruciato le tappe” e, dal primo demo, hanno macinato date dal vivo in lungo e in largo, fino ad approdare all’etichetta Dcave Records con la quale pubblicano questo album prodotto da un nome del calibro di Daniele Grasso, che ha già collaborato con artisti come Afterhours e Cesare Basile. Notevoli, grintosi, trascinanti, sanguigni, questi cinque siciliani che hanno il loro punto di forza negli incredibili intrecci di tre chitarre, elettrica, acustica e lap steel.

 

Difficilissimo identificare a bruciapelo delle coordinate: il trait-d’union che lega i vari aspetti della cifra stilistica dei Malarditi è il cantautorato, però nel loro sound c’è di tutto; c’è tanta America e un pizzico remoto di West Coast e di Southern Rock, dato proprio dall’alchimia delle chitarre, c’è il folk-rock militante dei grandi The Gang (come dimenticarli?), una band che ha fatto la storia degli ultimi vent’anni di musica italiana, c’è una “patchanka” di stili e di influenze che fanno pensare alla scena folk italiana dei primi anni ’90, quella dei Mau Mau e di Orchestra Bailam o, nei momenti più volontariamente ed esplicitamente “cialtroneschi” (in senso buono, ovviamente!) a un certo Vinicio Capossela (La ballata del tempo perso, uno degli “highlights” dell’album).

 

Però, come sempre, è ingiusto incaponirsi a cercare stili, influenze o contaminazioni: si tratta solo di indicazioni di massima, giusto per far capire che non stiamo parlando di un ensemble di musica elettronica alla Kraftwerk o di una band power-metal tutta cavalcate di doppia cassa. Insomma: i validissimi e suggestivi Malarditi si muovono in equilibrio, tra il folk, l’indie rock e persino certo punk rivisitato in chiave acustica, con gusto, intelligenza, sensibilità e testi di indubbio spessore. Sono solo al primo album, ma sono già maturi e con le idee molto chiare. Si sente che hanno lavorato sodo per arrivare a questi risultati e se continueranno a lavorare così otterranno una grande visibilità in futuro.

 

Alberto Sgarlato

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