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29 Luglio 2012

Dino Fiorenza It’s Important

2011 - Fog Foundation

Dino fiorenzaDopo anni di esperienze con i migliori musicisti della scena musicale internazionale, il bassista catanese Dino Fiorenza presenta il suo primo lavoro solista, “It’s Important”. Il disco di certo rappresenta uno dei migliori dischi solisti italiani degli ultimi anni, viste le importanti collaborazioni, le vendite che vanta all’estero e i due Awards vinti. Anche se le undici tracce sono caratterizzate dal particolare sound virtuosistico e aggressivo del bassista, in ognuna di esse emergono sfumature ben evidenti che lasciano spazio d’espressione alla personalità dei musicisti che hanno collaborato alla realizzazione questo disco; tra i tanti Dave Martone, Jennifer Batten, Prashant Aswani, Marco Sfogli. Le influenze stilistiche del musicista catanese sono metal, progressive e funky, e il suo approccio compositivo è basato proprio su una vera e propria fusione tra questi generi, per creare composizioni dal sound originale e travolgente. Un esempio di questa commistione si può certamente notare nel settimo brano del disco, Seven, dove prevalgono delle sonorità funky e fusion, che nella seconda parte del brano lasciano il posto a un continuum in stile Weather Report.

 

Nonostante il legame con questi generi, Fiorenza lascia spazio anche a un sound più intimistico, come nella traccia Little Toy, e a reminiscenze country-jazz nel brano The devil and the holy water, suonato con il noto chitarrista jazz Antonio Ferlito. Il fil rouge che collega tutte le tracce, oltre al virtuosismo degli strumentisti, è la presenza di linee di basso concepite con l’uso predominante dello slap e del tapping; l’apoteosi di questo concetto è la traccia Slap Machine, dove il bassista si abbandona ad una linea di basso slap “brutale” (come direbbe lui!) che culmina in due brevi interludi di basso solo: il risultato che ne emerge è molto originale e sicuramente una chicca per gli ascoltatori bassisti. Nonostante ciò, il disco è tutt’altro che ‘riservato a un pubblico di soli bassisti’ per una sorta di democrazia tra gli strumenti che Fiorenza ha saputo creare all’interno delle sue composizioni: in tutte le tracce, infatti, è presente uno scambio di soli tra tutti gli strumenti che le rende interessante anche ai meno inclini a questo genere di approccio. Tutti questi aspetti creano una prospettiva sonora molto interessante e una versatilità d’ascolto non indifferente per un disco solista. Il bassista è attualmente al lavoro per il secondo disco.

Salvo Coppola

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