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12 Dicembre 2012 , ,

Massimo Padalino THE BEATLES: TESTI COMMENTATI 1962-1966/1967-1970

2012 - Arcana Editrice

The Beatles. Hey! Hey! Hey! Testi commentati 1967-1970Un nuovo libro sui Beatles? Nooo! Sono addirittura 2? Help! Di sicuro i Fab Four di Liverpool sono  sempre un gruppo che tira bene, parlo di vendite, prova ne sono l'esistenza di centinaia di volumi che ne hanno fatto la radiografia completa. Tomi di grandezze smisurate ne hanno narrato vite, morti, due purtroppo ed i più simpatici tra l'altro, e miracoli, quindi sarebbe lecito pensare che ne abbiamo abbastanza. Io almeno la vedrei così. Massimo Padalino, scrittore di rock scrupoloso e dall'illustre curriculum, si aggiunge al lungo elenco degli addetti ai lavori che cercano di trovare qualcosa di nuovo da dire su Lennon & Mc Cartney ma l'operazione ‘sto raschiando il barile’ stavolta non funziona a dovere. Già due ottimi volumi in precedenza avevano  raccontato a sufficienza e nel dettaglio le loro canzoni. Il primo è "Revolution in the head: The Beatles' Records and the Sixties" del bravissimo e compianto Ian MacDonald uscito nel 1994, da noi tradotto in "The Beatles: L'opera completa" che analizzava temi e fonte d'origine di ogni singola traccia della band con grande dovizia di particolari.

 

Di MacDonald ricordiamo che ha avuto il merito di far conoscere a molta gente un personaggio enorme come Nick Drake. Poi molto più recente "Il libro bianco dei Beatles" in pratica un tentativo dell'italiano Franco Zanetti di replicare il successo del libro di cui sopra, aneddoti e storie tratte dall'enorme documentazione che offre al giorno d'oggi internet. C'è da dire che a differenza dei libri appena citati in questi due volumi si parla dei testi delle canzoni dei Beatles, appesantendo ancora di più la lettura del malcapitato lettore. Nonostante i quattro liverpooliani siano sopravvissuti per solo otto anni Padalino e l'Arcana si sono visti costretti a dividere l'opera in due volumi, uno che va dagli esordi fino al 1966, fino al finale di partita del 1970 per un totale di 1000 pagine. Troppe. Siamo al masochismo puro e semplice. Tra l'altro con tutte le belle frasi che si possono trovare neiThe Beatles. Yeh! Yeh! Yeh! Testi commentati. 1962-1966 loro dischi l'autore ha scelto due sottotitoli piuttosto bruttini: “Hey! Hey! Hey!” e “Yeh! Yeh! Yeh!”

 

Il primo volume si può saltare a piè pari per larga parte vista l'innocenza e banalità di molte liriche delle canzoni incise dal gruppo agli esordi, avranno fatto scalpore all'epoca ma adesso fanno al massimo sorridere, non stiamo parlando di Bob Dylan qui. Insomma tanto per dire robe  tipo "Chiudi gli occhi e ti bacerò" oppure  "amore sai che ti amo, sarò sempre sincero, allora ti prego amami", "perché non mi interessano molto i soldi, i soldi non possono comprare il mio amore" non hanno bisogno di molti approfondimenti a mio modesto parere. Ma forse non sono abbastanza romantico per capire la grandezza e profondità di tali versi.  Padalino ce la mette tutta per creare interesse attorno ad ogni singolo verso ma il tentativo pur lodevole naufraga tristemente. Molto meglio il volume del 1967-1970, il periodo psichedelico ed oltre, dove davvero molti testi sono degni d'attenzione visto i significati nascosti in molte canzoni, quelle più acide in particolare.

 

beatlesDel tutto fuori luogo poi a mio parere l'inserimento del commento a fine libro del cantante Francesco Di Giacomo del BMS che recita così "Non ci casco nella diatriba gossippara su chi era meglio, se i Beatles o i Rolling Stones, troppo più ricchi, musicalmente parlando i primi, più ripetitivi ed a volte scontati i secondi". Intendiamoci se siete fans sfegatati dei quattro accomodatevi pure: l'Arcana ha pensato bene di rivolgersi come suddetto ad un pubblico sicuro, anche se adesso con Internet chiunque può trovare il testo che gli interessa e dargli la propria interpretazione. E' sempre stato così anche nella musica rock e sempre sarà. Al fine è molto meglio lasciarsi abbandonare alle belle melodie che i quattro ci hanno lasciato, che le parole se le porta via il vento.

 

Ricardo Martillos

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