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20 Settembre 2013 ,

Sting THE LAST SHIP

2013 - Cherrytree/Interscope/A&M
[Uscita: 24/09/2013]

stingGordon Sumner non è più un ragazzino. Non è più lo scatenato singer che sul finire dei settanta faceva impazzire milioni di fan con i suoi celebrati Police. Ha avuto il coraggio di sciogliere il gruppo all'apice del successo convinto che da solo si poteva regalare soddisfazioni anche maggiori. Un parallelo possibile è con Peter Gabriel che mollò i compagni nel 1974 per la sua fortunata avventura solista anche se a differenza dei Police i suoi Genesis proseguirono per un bel po' con discutibili risultati artistici. Sting adesso oltre ad essere miliardario da tempo immemorabile ha interessi paralleli a quelli musicali. Ha acquistato una splendida fattoria a pochi km da Firenze, ha una propria azienda, produce un vino che esporta in tutto il mondo, è felice con sua moglie Trudie e via dicendo. Da segnalare pure il suo attivismo ed il suo appoggio ad Amnesty International e varie fondazioni come Rainforest, Live Aid ed altre. Ma in questo ambito è la musica che ci interessa. Non che la sua carriera solistica sia stata una delusione, non tutta almeno. Di lui ci rimangono i primi dischi, quelli degli anni ottanta, vedi "The dream of the blue turtles" (1985) e "Nothing like the sun" (1987) che si mantenevano, fra alti e bassi, su uno standard qualitativo più che buono. Canzoni come Russians e Moon over Bourbon Street dimostravano tutta la classe, magari non immensa, dell'inglese.

 

Pare abbia venduto qualcosa come 100 milioni di dischi in carriera e forse appagato dal 2003 non aveva composto nemmeno uno straccio di canzone. In una recente intervista ha dichiarato che "un blocco creativo mi impediva di comporre; per portare a termine questo stingultimo disco ho fatto una fatica immane"."The last ship" è infine il suo ultimo album che pare essere pure un musical originale con debutto l'anno prossimo in quel di Broadway, insomma le solite manie di grandezza, vedi il suo "Live in Berlin" con la Royal Philarmonic Concert Orchestra del 2010 uscito per la Deutsche Grammophon. Un disco questo "The last ship" che abbandona totalmente le atmosfere rock per proporre sonorità a volte vicine al folk, alle sue radici di Wallsend, Sting canta con l'accento geordie, ovvero dell'Inghilterra del nord. I testi parlano di disoccupazione ed operai, ovvero il mondo opposto a quello dell'ex Police. Che dice ancora "In una società equa ci deve essere un equilibrio, invece oggi prima di tutto viene l'economia, il profitto e la comunità soffre" …sai che novità. Ma torniamo al disco ed alla sua musica. I soliti toni morbidi jazz style tipici di Gordon si ascoltano in And yet, August winds e Practical arrangement mentre in Language of birds il biondino fa addirittura una autocitazione con una frase ripetuta che dice "Soul cages"  come il titolo di un suo vecchio disco. In ogni caso sono pezzi che sanno di sentito e risentito, niente di nuovo sotto il sole.

 

In Dead man's boot sembra a tratti di udire il fantasma di Van Morrison mentre le prime 6-7 canzoni ascoltate una dopo l'altra compongono in pratica una interminabile e monotona suite di 30 minuti con i soliti toni rilassati e soporiferi  che portano rapidamente al torpore e lo sbadiglio nella migliore delle ipotesi. Al limite del ridicolo il canto da osteria, pardon pub, che porta il titolo di What have we got, ma anche il cantato misto/reading di Ballad of stingthe great eastern non è molto meglio. Lasciate fare queste cose a gente come Mike Scott (Waterboys) ed allo stesso Van Morrison che è meglio. Lo slow, l'ennesimo, di I love her but she loves someone else (la dedica per chi sarà?) è di certo la cosa migliore ascoltata in questi solchi ma sono spiccioli di gloria. Povero Sting: sono state le pressioni della casa discografica o le lettere dei suoi fan a spingerlo a rimettersi in gioco? Il mondo della musica non ha più bisogno di personaggi come lui, ha già dato in abbondanza. Un disco che fa tenerezza nella sua inconsistenza, poco importeranno queste righe alla folta legione dei suoi seguaci che compreranno il disco il giorno dell'uscita, ma l'ultima nave di Sting naufraga ancora più miseramente della Costa Concordia di Captain Schettino.

 

Voto: 4/10
Ricardo Martillos

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