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28 Ottobre 2012 , ,

Meshell Ndegèocello Por Une Ame Souveraine – A Dedication to Nina Simone

2012 - Naive
[Uscita: 09/10/2012]

MeShell-Ndegeocello-Pour-une-Ame-Souveraine# Consigliato da DISTORSIONI

 

Ritorna Meshell Ndegèocello con un nuovo lavoro intitolato “Por Une Ame Souveraine”. L’eclettica cantante, bassista e polistrumentista, giunta al suo decimo album, ci propone un disco interamente dedicato alla leggendaria Nina Simone, avvalendosi di ospiti e musicisti straordinari. Tra gli episodi più riusciti ci piace citare la iniziale Please Don’t Let Me Be Misunderstood  (scritta da  Bennie Benjamin, Gloria Caldwell e Sol Marcus proprio per la Simone, che la incise in origine nel 1964), portata al successo anche dagli Animals di Eric Burdon nel 1965, qui reinterpretata da Meshell Ndegèocello in una versione soul vellutata e retrò, mentre la rilettura di Suzanne (Leonard Cohen) sfoggia un arrangiamento country. Notevoli anche House Of The Rising Sun, rivitalizzata in chiave funk con un organo incalzante e impreziosita dalla voce di Toshi Reagon, mentre il pop raffinato di Don’t Take All Night  vede la partecipazione di Sinead O’Connor. Da segnalare anche il minimal-r&b di Be My Husband, con la voce di Valerie June, ed il soul-blues di To Be Young, Gifted and Black con un Cody ChesnuTT più in forma che mai.

 

Per il resto predomina tanta classe in un disco che si muove tra soul, folk e pop sofisticato. “Por Une Ame Souveraine” si fa apprezzare per la scelta dei brani in scaletta reinterpretati dalla Ndegèocello e ospiti in una veste personale che riesce a mantenere il fascino delle versioni originali. Trasuda, in questo nuovo lavoro, un’atmosfera intimista e di raccoglimento che rende giustizia alla Ndegèocello, artista dotata di una vocalità calda e soffice che in 20 anni di carriera ha saputo spaziare in diversi generi mantenendo coerenza e dignità senza piegarsi alle rigide regole del mercato.Volendo trovare un difetto all’album possiamo dire che non sono presenti forse tracce di rinnovamento, in quanto l’artista afroamericana tenda a ricalcare il sound di vecchi lavori come l’eccellente “Bitter”(1999) o i più contemporanei “Devil’s Halo”(2009) e “Weather” (2011). Ma al di là di questo si tratta sempre di musica di qualità, fatta con l’anima e con il cuore, un più che degno omaggio all’arte di Nina Simone.

Francesco Favano

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