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28 Ottobre 2020 ,

Laura Veirs My Echo

2020 - Bella Union
[Uscita: 23/10/2020]

“Spero che queste canzoni possono portarvi un po' di sollievo in un momento così delicato”. Con queste belle e significative parole Laura Veirs ha introdotto “My Echo”, suo undicesimo album di una discografia ricca di cose preziose. E’ un disco importante perché è il primo registrato dopo la dolorosa separazione dal marito e musicista Tucker Martine che quantomeno ha prodotto il lavoro, forse per l’ultima volta. E’ stato registrato qualche mese prima dello scoppio dell’emergenza sanitaria ma per Laura il dolore di una famiglia divisa ha significato lo stesso una stretta al cuore. “Mi sentivo imprigionata - ammette - come un leone chiuso in una gabbia". Molte tracce qui presenti erano inizialmente solo poesie che la Veirs ha poi trasformato in canzoni facendo sì che il tutto diventasse un album sulla disintegrazione, del matrimonio ovviamente. Considerato lo stato d’animo col quale la donna di Colorado Springs ha concepito il tutto va ammesso che non pare aver perso un grammo della sua ispirazione. Un lavoro che qualitativamente non ha nulla da invidiare agli ultimi album, il bellissimo “Warp & Weft” e “The Lookout” di due anni fa e che ha tutte le carte in regola per rassicurare il fedele stuolo di appassionati della Veirs, non fosse altro per i notevoli contributi di artisti come Bill Frisell, Matt Ward, Karl Blau e Jim James (My Morning Jacket). La solita delicatezza fatta canzone la troviamo in episodi come l’iniziale Freedom Falling, stupenda, End Times, voce e piano solo, Brick Layer e All The Things, con Jim James a supporto, dove pare di riascoltare antiche melodie dei lontani Seventies. Turquoise Walls ha la struttura da potenziale singolo mentre la minimale Vapor Trails, appena sussurrata e di nuovo a due voci, è una degna chiusura di un disco che ci rassicura sulla tenuta artistica della Nostra. Sono solo trenta minuti totali ma come abbiamo detto parlando dell’ultimo Springsteen quando la qualità globale è soddisfacente, molto buona insomma, poco importa avere anche un'ora di musica se poi ci sono le solite due o tre tracce che spesso fungono da riempitivi e abbassano il gradimento complessivo. Auguriamo a Laura Veirs tutto il meglio, sia a livello artistico che sentimentale ed è un vero peccato che la pandemia ci tolga l’effimera speranza di vederla calcare i nostri palchi.

Voto: 7.5/10
Ricardo Martillos

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