Metronomy Metronomy Forever

Esce a distanza di tre anni dall’ultimo "Summer 08" e suona come la celebrazione di oltre vent’anni di carriera e di ricerca sonora il nuovo lavoro della band di Joseph Mount che lasciava presagire, grazie agli apripista Lately e Salted Caramel Ice Cream un lavoro decisamente interessante. Invece, il percorso che si snoda lungo le diciassette tracce del disco dal titolo eloquente di “Metronomy Forever” risulta abbastanza altalenante e contraddittorio con episodi di buona fattura elettro-pop come Sex Emonji con il suo falsetto alla Prince o Miracle Rooftop inframmezzati da microsongs imbarazzanti come Wedding, Driving e Insecure, esperimenti strumentali intesi come collante del percorso ma che finiscono con l’appesantire un po’ il tutto. Certamente, vista l'ecletticità della band di Brighton, non sorprende un disco così disomogeneo ma, la sensazione è che si stia a cavallo tra l’autocelebrazione e una ricerca sonora a tutti i costi dove si intravvedono i Metronomy di quel capolavoro che era “The English Riviera” solamente in un paio di episodi come Whitsand Bay e Wedding Bells. Nelle dichiarate intenzioni di Mount, l’eterogeneità del disco dovrebbe rifletter l’idea della programmazione radiofonica che alterna stili e sonorità diverse, un esperimento in parte riuscito ma che, se parliamo di piacevolezza di ascolto, fallisce maggiormente il bersaglio. Un disco forse pensato per le generazioni più giovani, fatto per essere ascoltato a pezzi, magari all’interno di playlists di genere alternativo, piuttosto che nella sua interezza che può apparire disorientante. In definitiva, un passaggio intermedio che non aggiunge molto alla capacità di scrittura della band e che può lasciare abbastanza interdetto chi si avvicina per la prima volta alle sue sonorità. Da rivedere.