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26 Marzo 2014

Mike Oldfield MAN ON THE ROCKS

2014 - Virgin EMI
[Uscita: 03/03/2014]

mike oldfieldMike Oldfield ha da poco compiuto i 60 anni, gran parte dei quali dedicati alla musica, se pensiamo che i suoi primi vagiti discografici,in compagnia della sorella Sally, risalgano addirittura al 1968 quando di anni ne aveva soltanto 15. Ha frequentato e collaborato con tutta la gente giusta della scena di Canterbury ed alternativa, Ayers, Bedford, Coxhill, Wyatt e geni simili ma soprattutto ha registrato a soli 19 anni (!) il disco "Tubular Bells" (1973) che, primo disco in assoluto della Virgin, lo ha reso miliardario e fatto conoscere a tutto il  mondo. Del resto 17 milioni di copie e sette dischi di platino sono cose che succedono una sola volta nella vita.  Altri dischi interessanti si sono poi succeduti (“Hergest Ridge”, “Ommadawn”) ma quel disco per lui è stata sempre la croce e delizia dell'intera carriera tanto che più volte ne ha proposto riedizioni non sempre di livello entusiasmante. Adesso l'uomo di Reading vive nell'oasi dorata di Nassau e registrare nuovi dischi non è più questione di vita e di morte, lui stesso è consapevole che il meglio ce lo ha già regalato. 

 

Questo "Man on the rocks" è il suo 25imo disco in studio e vede la luce a ben sei anni di distanza dal precedente e discreto "Music of the  Spheres" (2008). In copertina una bella foto di una grotta con uno scorcio di mare aperto, lo stesso soggetto insomma che faceva mostra di sé nel disco delle campane tubolari quarant'anni prima. Ma delle sonorità di quel disco qui dentro non troverete traccia alcuna. Mike Oldfield ci ha voluto donare un disco dioldfield canzoni  che riecheggiano il sound da FM americana, il cosiddetto AOR sound, ovvero un format radiofonico volto a valorizzare commercialmente certi album e che ebbe i suoi momenti di gloria nel finale degli anni settanta ed inizio degli ottanta. Quelle che ascoltiamo sono 11 melense composizioni, che nonostante un esercito di circa dieci vocalist scivolano via senza emozionare. Non riusciamo a capire la necessità di rispolverare uno dei pochi stili musicali che ancora non erano stati riproposti in questi tempi di riciclaggio acuto a 360 gradi. Qui ci vuole coraggio a consigliare qualcosa che quantomeno si avvicini al concetto di gradevole. Con l'apertura di Sailing Mike nelle sue intenzioni vorrebbe regalarci una nuova Moonlight shadow, peccato soltanto che il pur volenteroso Luke Spiller non è Maggie Reilly.

 

Poi perché scimmiottare gli U2 in Moonshine ed addirittura cercare di emulare il Greg Lake crimsoniano della gloriosa Epitaph  in Nuclear? Tra le cose più accettabili ci sono la title track Man on the rocks e Dreaming in the wind. Ma sono spiccioli di gloria effimera. Le note negative però non finiscono con l'ascolto dei 60 minuti del singolo disco. Per gli amanti di Oldfield e solo per loro il disco viene messo sul mercato in una edizione che definire deluxe appare un oltraggio alla parola stessa. Si tratta infatti di una confezione di mike oldfieldben tre cd, nella quale troviamo gli undici pezzi di "Man on the rocks" in sola versione strumentale nel cd 2 e proposti  in varie demo ed outtakes nel terzo. Mentre quest'ultimo appare perfettamente inutile visto il basso profilo delle composizioni quantomeno nell'altro abbiamo modo di ascoltare lo stile chitarristico di Oldfield, molto accademico a tratti ma di buon gusto e che ha fatto di lui uno degli artisti più richiesti dal grande circo rock. Un artista che ormai vive sulla gloria passata, ma è bene dire che non pretendiamo né ci aspettiamo più niente da lui: resta solo da rimarcare  il basso profilo di un disco di cui avremmo fatto volentieri a meno.

 

Voto: 5/10
Ricardo Martillos

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