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2 Febbraio 2014

Transatlantic KALEIDOSCOPE

2014 - Radiant Records
[Uscita: 28/01/2014]

TransatlanticI Transatlantic sono una delle ultime e migliori incarnazioni di quelli che già dai favolosi sixties eravamo soliti chiamare supergruppi e che adesso sono una specie in via di estinzione, dura a morire, spesso scomparsa dopo pochi album e veloci collaborazioni. I Transatlantic sono composti da Neal Morse (Spock's Beard), Roine Stolt (Kaipa, The Flower Kings), Pete Trewavas (Marillion) e Mike Portnoy (ex Dream Theater), tutti nomi notissimi agli appassionati del genere progressive, pure questo "hard to die". Sì perché è proprio questo particolare genere musicale, amatissimo da noi italiani, che i quattro intendono riesumare e riverniciare a nuovo. E lo fanno con tutta la loro classe unita ad una tecnica strumentale mostruosa. Particolare questo tipico di gran parte dei gruppi prog che spesso ha fatto proferire agli addetti ai lavori termini non esattamente amichevoli come freddo, ridondante e pretenzioso. I Transatlantic sono una band che deve aver benedetto il giorno in cui è stato inventato il supporto cd. Ci voleva proprio uno spazio fisico di quella dimensione, 80 minuti, per contenere a sufficienza le loro interminabili composizioni, suites per meglio dire, giusto per usare un termine tipico della scena degli anni settanta.

 

Già dai primi due splendidi album, "SMPT:e" (2000) e "Bridge across forever" (2001), forse le vette artistiche del Neo-prog Usa, i pezzi assumevano dimensioni incredibili, vedi All the above dal primo, Duel with the devil e Stranger in your soul dal secondo, tutti vicini alla mezz'ora di durata e straordinari esempi di classicismo rock fuori dal tempo. Ma l'esagerazione o provocazione massima l'abbiamo avuta con il terzo disco in studio, "The Whirlind"(2009), arrivato dopo ben 8 anni di silenzio dai precedenti contenente soltanto l'omonima traccia che in pratica occupava l'intero spazio fisico del dischetto, durando appunto 78 minuti. Inutile dire che i loro numerosi dischi live, ben 4, erano tutti sulla stessatransatlantic2009 falsariga. Mike Portnoy dopo il clamoroso abbandono del 2010 dai Dream Theater sembra tenere ancora a cuore questo suo gruppo parallelo, contento di avere compagni di viaggio di grande spessore. Tra di loro da citare Roine Stolt, svedese, che è ormai un navigato esponente della materia prog, essendo in azione con i suoi Kaipa già dalla metà dei settanta. E l'altro co-leader Neal Morse, classe 1960, ha sfornato da 20 anni a questa parte una quantità industriale di dischi, da solo o con i suoi Spock's Beard,  sempre di buona fattura.

 

Ma veniamo al nuovo lavoro. "Kaleidoscope" si presenta con una vistosa copertina colorata e contiene 5 tracce per i soliti 76 minuti complessivi. I Transatlantic non hanno mutato di una virgola il loro stile ormai ben collaudato ma non per questo il disco appare una sterile riproposizione dei tre precedenti. Le due long tracks, l'iniziale Into the blue (25'11") e la conclusiva Kaleidoscope (31'53") sono giusto un capellino sotto come valore ed impatto emotivo alle cose del biennio 2000-2001 sopra citate. Sempre il solito rock trionfale, epico, con la bella alternanza delle voci di Stolt e Morse e lunghissime fughe strumentali, con largo spazio a moog e tastiere che molto spesso sovrastano le chitarre soliste. Gli altri tre brevi inserti del disco appaiono quasi una semplice appendice ai due pezzi di cui sopra, che sono la  vera struttura portante di "Kaleidoscope"e non potrebbe essere diversamente.

 

Molto più interessante ed una volta tanto assai gradita l'edizione deluxe, che presenta molti motivi d'interesse. Nel cd bonus di 41 minuti troviamo infatti ben otto covers di notissimi artisti o gruppi più o meno legati ai settanta ma non obbligatoriamente dell'arcipelago prog. transatlantic Live Band #2E così sfilano pezzi di Yes, Procol Harum, Moody Blues, Focus, ma pure Elton John ed i gloriosi Small Faces. Tutte strumentalmente perfette: vocalmente i Transatlantic non se la cavano poi così male anche se - ad esempio - il Justin Hayward di un pezzo immortale come Nights in white satin è di difficile emulazione. Questo supergruppo sarà in tour anche in Europa e da noi arriverà a marzo a Roma e Milano, i  numerosi appassionati prog sono avvertiti. Per loro ma non solo "Kaleidoscope"  è un disco di buona fattura e consigliabile a patto però di possedere anche gli altri tre dischi, decisamente preferibili a quest'ultimo lavoro.

 

Voto: 7/10
Ricardo Martillos

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