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17 Dicembre 2022

Micah P. Hinson I Lie To You

2022 - Ponderosa Music
[Uscita: 02/12/2022]

C’è un bel po’ d’Italia in questa ultima fatica del cantautore texano Micah P. Hinson, infatti il disco nasce durante i cinque giorni di permanenza allo Sponz Fest organizzato in Irpinia da Vinicio Capossela. Fra le montagne dell’aspra località campana Alessandro Stefana ha suonato la chitarra e prodotto questo “I Lie To You” coadiuvato da Greg Cohen al contrabbasso, Zeno De Rossi alla batteria e Raffaele Tiseo alla viola d’amore. Il risultato sono dieci canzoni di cantautorato folk, un undicesimo brano, You And Me, è un bonus esclusivamente digitale, che profuma di America e sofferenza, la vita di Hinson è stata costellata di amarezze e dolore, dalla depressione a gravi problemi di droga, al carcere fino a un incidente automobilistico che ha rischiato di fargli perdere l’uso delle braccia. È con questi demoni che la sua musica fa i conti con crudezza e sincerità, alcune canzoni sono state scritte all’inizio della sua carriera, come Carelessely o Ignore The Days e l’autore le ripropone oggi quasi a voler fare i conti con un passato sfortunato e tormentato e scoprire le ragioni di ciò che accadde, la prima canzone per esempio fu scritta subito dopo che la sua ragazza di allora rimanesse incinta e abortì, «Sono sicuro che non ha imbrogliato niente», recita con quel suo stile immediato che va subito al sodo uno dei versi della canzone. E sono versi, quelli di Hinson, che fanno male, che ti sbattono il dolore e la sofferenza in faccia, siamo oltre il pessimismo, qui c’è una disperazione che ti fa piombare negli abissi dell’anima, così la cover di una canzone country natalizia, pur col ritmo da ballo e con l’arpeggio del banjo, contiene una terribile implorazione «Please Daddy, don’t get drunk this Christmas, I don’t wanna see my mama cry», che ci rimanda alla sua tormentata infanzia vissuta in una famiglia fondamentalista religiosa. È una visione cupa, avvilita e avvilente della vita quella espressa dal Nostro, viene in mente Vic Chesnutt, ma c’è una sfiducia anche nel mondo come va oggi, in cui la condanna peggiore è la solitudine, l’indifferenza, e la vita scorre malsana, inutile, perché quelli che si susseguono sono, come titola una canzone, Wasted Days And Wasted Nights. Ma allora perché ascoltare questo disco, non abbiamo già abbastanza problemi per non farci carico anche di quelli di Hinson? Intanto perché è un gran bel disco, la voce roca, profonda del cantautore non lascia certo indifferente, in più la produzione accompagna in modo impeccabile le canzoni che vengono addolcite, ingentilite da strumenti come gli archi o il banjo e sostenute da una mai invadente, ma essenziale sezione ritmica, poi perché come sostiene qualcuno ascoltare canzoni tristi ci consola, ci fa sentire meno soli nella nostra malinconia. A chiudere l’album la bella cover di 500 Miles scritta da Hedy West nel 1961 e ripresa anche da Battiato in “Fleurs” col titolo J’Entends Siffler Le Train.

Voto: 7.5/10
Ignazio Gulotta

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