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29 Gennaio 2014 ,

David Crosby CROZ

2014 - Blue Castle Records
[Uscita: 28/01/2014]

croz# Consigliato da Distorsioni

 

Il quarto disco solista in studio  in sessant'anni di vita musicale per David Crosby. L'uomo che fondò i Byrds. L'uomo che con Stephen Stills, Graham Nash e (saltuariamente) Neil Young diede vita al supergruppo che incarnò i sogni e gli incubi della  Woodstock Nation. L'uomo che regalò al mondo capolavori come The Lee Shore, Triad, Guinnevere, Long time gone, Almost cut my hairsolo per citarne cinque, è tornato. Ed è leggenda. Se “If I could only remember my name” (1971) può considerarsi il Taj Mahal della West Coast e “Oh, yes I can”(1989) l'inizio della sua seconda vita, continuata con Thousand Roads” (1993) ed il live del 1995 “It's All Coming Back to Me Now...”, “Croz” è la testimonianza del puro genio poetico e visionario di un settantaquattrenne, ancora sempre meravigliosamente fedele a se stesso e ai suoi ideali musicali, sociali, politici. A distanza di vent’anni anni David ci dona un album che dal primo ascolto si rivela come una pietra miliare della musica popolare. 

 

“E' il mio ultimo album... sono stanco, ma avevo ancora delle cose da dire”. Dopo una vita vissuta sempre ben oltre il limite, dopo un trapianto di fegato, il bardo californiano emoziona, se possibile, ancor più di sempre. Supportato da una straordinaria  band che da anni accompagna magicamente lui e i suoi vecchi sodali (su tutti un immenso Shane Fontayne alle chitarre) il Nostro dimostra che di cose ne aveva da dire, suonare e soprattutto cantare. Eccome! La sua voce è potente ed evocativa come non mai. What's broken apre con un superbo Mark Knopfler ospite alla chitarra. E la magia ha inizio. Time I have è da brividi. Sembra di rivivere le sublimi sessions dell' incredibile primo album così come, e ancor di più, con la successiva Holding on to nothing (Wynton Marsalis alladavid-crosby-croz tromba. Gli amici di sempre Graham e Joni sembrano materializzarsi dalle brume di Big Sur. Ma è The Clearing a spezzare il cuore. Il sogno hippy nel 2014... meravigliosamente attuale. Grande pezzo! Grandi chitarre! “4 Way Street” (il capolavoro live di C.S.N.&Y.) è dietro l'angolo.

 

 

Radio ricorda vagamente le atmosfere di “Daylight Again”, disco di C.S.N. del 1982 comunque stupendo seppur nato in un periodo difficilissimo per i tre. James Raymond, il figlio ritrovato dopo decenni, suona, canta e arrangia magistralmente. Kevin Mc Kormick al basso  (“lo abbiamo rubato a Jackson Browne e di certo non glielo restituiremo”) tesse trame tenui e caleidoscopicamente oniriche nella loro suadente, apparente semplicità tutt'altro che semplice. Grande suono. Grande anima. Le meraviglie di “If I could...” tornano nella sublime If she called. Voce e chitarra: vorremmo essere ovunque, con chiunque e ascoltare per sempre, ad libitum questa gemma. Ma subito il piano di Dangerous Nights ci spinge oltre. Ma James, David e Shane ci spingono oltre, ed ancora oltre in un sogno david crosbysonico che vorremmo non finisse mai. Steve DiStanislao accarezza le sue pelli nella superba Morning falling. Ancora David in stato di grazia e noi con lui. Qui si scrivono parole, ma bisogna ascoltarlo questo disco, assaporarne ogni nota, per rendersi conto delle meraviglie che incontrano il nostro corpo e il nostro cuore. David Crosby: calore e sussulti di un'anima.

 

Voto: 9/10
Maurizio Galasso

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