Neal Francis Changes

Uscito un po’ in sordina nel settembre dello scorso anno, "Changes" è l’esordio di Neal Francis, tastierista trentenne di Chicago di cui non abbiamo troppe notizie, tranne del fatto che abbia militato per breve tempo nella band funk strumentale The Heard (di cui troviamo alcuni membri in questo disco). Esce per Karma Chief Records e Colemine Records (la prima costola della seconda), appartenenti a Terry Cole, di cui sentirete presto parlare se non è ancora successo. La missione di queste labels è quella di far uscire funk nudo e crudo su vinile, cercando di non farla sembrare un operazione di revival e mantenendo quella qualità (o sporcizia se preferite) del suono caratteristico degli anni '60 e '70. E’ infatti l’impressione che si ha fin dal primo ascolto, quella di trovarsi davanti ad un album registrato 50 anni fa, sia per quanto riguarda il sound (il cui merito va all'ingegnere del suono Sergio Rios, un ossessionato dell'analogico) che per la scrittura dei brani, 8 tracce originali che attingono alla tradizione foot stomp, blues di Chicago e funk di New Orleans. Neal Francis d'altronde non fa mistero del suo background di ascolti, che fin da piccolo lo hanno portato ad innamorarsi del rock and roll e a diventare un precoce pianista di boogie woogie. Così come non si può non notare l'influenza di Allen Toussaint e di Leon Russell nelle parti vocali e di Dr.John e dei Meters per quanto riguarda le parti strumentali. Parlando dei testi,"Changes" è un disco autobiografico. Il titolo stesso fa riferimento ad una svolta decisiva nella vita di questo musicista che si lascia alle spalle un lungo periodo dettato da dipendenze di vario tipo e che grazie alla sobrietà trova la forza di rimettersi in gioco e di vivere una nuova vita grazie alla sua musica. In ultimo andrebbe segnalato che in quasi tutte le tracce ci sono degli interessanti break di sola batteria che non potranno che far piacere a tutti quei producer e beatmaker in cerca di materiale da campionare.