John Coltrane Blue World

Il 1964 è un anno importante per John Coltrane, il sassofonista pubblica il suo capolavoro per eccellenza, "A Love Supreme", e l’altro fantastico progetto "Crescent". La Impulse / Verve da qualche tempo sta riscoprendo alcuni inediti che completano il quadro e ci svelano qualcosa di più dell’immortale Trane. La vicenda è presto detta, il regista franco-canadese Gilles Groulx per il suo primo lungometraggio, "Le Chat Dans Le Sac", decide di chiedere a Coltrane, grazie all’amicizia con Jimmy Garrison, di occuparsi della colonna sonora. Il sassofonista riunisce il suo quartetto nel Van Gelder Studio per una rilettura di alcuni suoi brani già presenti in altri progetti. La sessione si colloca proprio tra l’uscita dei due progetti già citati e carpisce perfettamente la direzione modale già intrapresa da diversi anni. La rilettura dei brani permette di cogliere non solo la perfetta sintonia e coesione del quartetto ma ci offre un perfetto esempio di come Coltrane sia in grado di rileggere con vivacità e con uno sguardo inedito alcune sue composizioni. Village Blues, in origine contenuta in "Coltrane Jazz" del 1961, album d’esordio in studio del suo quartetto storico, viene presentata in tre take: la durata è contenuta e ciò che si nota, rispetto alla versione precedente, è la cura con cui Elvin Jones sposta gli accenti e gioca con i poliritmi. Traneing In la troviamo in "John Coltrane With The Red Garland Trio" del 1958: la versione è più corposa dell’originale con una lunga introduzione di Garrison al contrabbasso, la complessità è più evidente anche nell’assolo di sassofono più concitato e nel particolare approccio, 'sheets of sound', come lo definì il critico Ira Gitler. Blue World, unico brano inedito, si caratterizza per l'andamento oscillatorio, la batteria dialoga fitta con il sassofono e l’accompagnamento fermo e garbato di Tyner permette alla furia del sassofono di prendere il volo. Attendiamo con curiosità quale altra felice novità potrà uscire dai cassetti della Impulse / Verve.