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3 Dicembre 2014 , , ,

Romulo Fròes Barulho Freio

2014 - Yb Music
[Uscita: 01/09/2014]

Brasile   # Consigliato da Distorsioni

romero"Barulho Freio" è la quarta fatica del paulistano Romulo Fròes. Impressionante è la qualità di queste opere, sia per lo spessore compositivo che per la mirabile produzione. Se i precedenti album si muovevano in un contesto sonoro discretamente "classico" (bossa, jazz, folk e cantautorato) ed erano dotati di una mirabile perizia tecnica, quest'ultima uscita si eleva nettamente al di sopra della mera esecuzione formale, concedendosi e concedendoci uno spleen e una intensità che lasciano basìti. Barulho Freio è un album solidissimo, dal tono generale cupo e malinconico, ma è quella malinconia composta e riservata che solo certi autori brasiliani (quelli più grandi) sono in grado di rendere al meglio. La voce di Romulo è calda e solenne, capace di riempire da sola tutti gli spazi, eppure è altresì dosatissima; così come dosate sono le note e minimale l'arrangiamento. Lampi jazz e sprazzi di musica concreta, rumore e distrazioni pescate nel sottosuolo vivo e pulsante di quella megalopoli che è Sao Paulo do Brasil. Le canzoni durano in media tre minuti e sono perfette nella loro sintesi fra umore tropicalista e disincanto esistenziale, intimamente rilassate e pensose.

 

Romulo_Froes_La semplicità e la profondità di queste composizioni, che a dispetto dell'apparente omogeneità richiedono ripetuti e attenti ascolti, non può che conquistare tutti coloro che amano la musica spoglia ma avvolgente; le digressioni strumentali, preziose e delicate, si muovono in territori che lambiscono il jazz estemporaneo e la psichedelia. Tutto cesellato con grazia e classe sopraffina. Dalla open-track, squarciata da note di sax quasi free, alle denudate prove solo voce di Poeira e di A lux dojui (una sorta di froesgospel sospeso ed evocativo), tutto si compenetra di un puro lirismo, cauto nonostante il mood decisamente scuro. Espera è il brano più "mosso" e per certi versi scherzoso, una virata in direzione Os Mutantes; ma è in Cadè che si dipana la meraviglia slow-tropicalista: i Low ad altezza equatoriale. Se vocè me quiser è l'ennesima meraviglia di minimalismo folk cantautorale disturbata da frequenze noise, mentre Noite morta non necessita di traduzione per gonfiare il cuore. Senza troppi giri di parole: un capolavoro. Degno di nota anche il fatto che quest'autore renda disponibili questo e tutti i suoi dischi in free download presso il proprio sito web. In Brasile pare essere una prassi abbastanza consueta.

Voto: 8.5/10
Andrea Fornasari

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